INTRODUZIONE 17 razioni « volontarie e coscienti » delle varie razze dei Balcani ; alterazioni sulle quali hanno grande influenza le forze plasmatrici del fattore religioso, di quello etnico, di altri fattori d’ordine politico e sociale, e sbocca nella seguente definizione della Nazione, considerata come quid super-nazionale : « La Nazione è l’essere collettivo adulto che dà la sua forma di maturità all’essere embrionario della nazionalità-razza. Questa, però, deve rimanere il vero substrato vivente ed attivo di ogni Stato degno di tal nome (pag. 6x8)». Ma dall’insieme di esemplificazioni addotto dall’eminente studioso (Belgio, Svizzera, etc.), la distinzione fatta fra la Nazione e la nazionalità non riesce convincente. Infatti, in altra parte della sua trattazione, riprendendo la critica dei concetti di razza, il Vallaux sostiene giustamente che gli esseri collettivi sembrano essere molto più semplici che gli esseri individuali ; che i decantati panismi (panslavismo, pangermanismo, etc.), sono creazioni cerebrali, e cita ad esempio anche la storia dell’espressione « jugoslavi » che nel xix secolo indicava tutti gli Slavi balcanici (e solo balcanici), compresi i Bulgari, mentre durante la guerra 1914-1918 raggruppò i popoli Sloveni, Croati, Serbi e Bosniaci, gli Erzegovinesi, i Montenegrini e i Dalmati escludendo i Bulgari, e giustamente conclude : « on groupe, regroupe, disjoint et par-foìs fabrique les races sur la carte d’Europe, au gré des nécéssités ou des préoccupations poli tiques ». In sostanza, la questione della razza rimane insoluta. 2 - U. Morichini: Il Bacino Adriatico e la Dalmazia.