112 CAPITOLO TERZO procedere oltre un certo stadio di civiltà autonoma, per la mancanza di una base sufficiente, e qualora restino abbandonate a loro stesse sono costrette a vivere a spese di società meglio favorite, sotto ima forma parassitaria. In queste aree, fino a quando una civiltà sviluppatasi fuori non porta elementi di dominio sulla natura, i fenomeni che si svolgono più estesamente son quelli appartenenti al novero delle « subordinazioni » (i). Quell’area — la quinta nella suddivisione del bacino adriatico dal punto di vista degli effetti antropici — presenta delle caratteristiche che non hanno le altre aree già considerate. Il sistema montano che circonda la pianura venetofriulana scende verso Sud-Est, formando l’orlo occidentale della regione Balcanica, lungo l’Adriatico, assume la direzione Est nelle isole dell’Egeo e si collega ai monti Tauri nell’Asia Minore. Un progressivo affossamento delle zolle occupanti la regione compresa nell’attuale pianura ungherese sino al Rodope, ha determinato i corrugamenti dell’Adriatico e dell’Egeide, che han formato gli attuali arcipelaghi dalmata e greco. L’andamento di tali corrugamenti presenta alcune caratteristiche, le quali hanno una particolare importanza, come vedremo, dal punto di vista antropogeografico. (i) Per gli stessi motivi, la Liguria, sino all’ultimo secolo della Repubblica, rimase ad un livello civile molto basso in confronto di quello cui giunsero, nello stesso periodo di tempo, popolazioni di altre regioni italiche. Per quanto riguarda l’antichità preistorica, è il caso di ricordare il tardo ingresso nell’agone dell’attività civile dei Cananei, dei Fenici, loro successori, rispetto gli Egiziani ed i Cretesi ; per quanto riguarda infine il Medio Evo, l’entrata dei Catalani nella contesa delle vie del Mediterraneo è in ritardo rispetto alle repubbliche marinare •w d’Italia.