72 CAPITOLO PRIMO do-valli, ma si snoda variamente in volute capricciose tagliando i teneri scisti marmosi e le facili arenarie. Un mantello detritico abbondante lascia liberi i coltivatori di curare ogni coltura sui clivi e sulle alture ; il lavoro è tenace e la vita, in compenso, abbastanza ricca. Tre grandi centri, più due minori, ma importanti, si trovano scaglionati sopra ima costa, che è lunga meno della metà di quella che si stende fra Termoli ed Ancona (v. cart. IV). Se si astrae dalla piccola Iesi, che ripete il fenomeno delle città deH’emiciclo Abruzzo-Marchegiano, la gravitazione dei centri minori di questa zona risulta tutta verso la linea di interferenza fra la terra e l’acqua. E tale gravitazione, a differenza di quella dei centri pugliesi, si manifesta con un reticolato di strade vicinali molto più irregolari (v. cart. V). L'Habitat sparso è qui meno appariscente ; i casali si distanziano l’uno dall’altro notevolmente ; mentre, invece, son più frequenti delle grosse borgate, di poco superiori ai 1200 abitanti, come Chiara-valle, Montemarciano, Ostra, Mondolfo, Montecchio, Saludecio, etc. ; la cui successione dal Sud al Nord accusa vagamente una linea semiellittica, che non sappiamo esattamente, per impossibilità di studi ulteriori, da quale causa dipenda. Tutta questa zona è essenzialmente « adriatica », vale a dire che sino alle località abitate sulle altitudini più interne, anche ad Urbino e nella Repubblica di San Marino, spira un’atmosfera fatta di tradizioni e di attività contemporanee, tutta pervasa di Adriatico. Se il Medio Evo, e il periodo delle Signorie, hanno dato una individualità