208 CAPITOLO PRIMO tra lo Zermagna e il Cettina (Croazia Bianca) e dal Cettina sin quasi alla Boiana (Croazia Rossa) ; territorii, questi tre ultimi, che costituivano la così detta Croazia meridionale, coincidente a un dipresso con la Dalmazia montana e con parte della « mediterranea». Probabilmente l’influenza dell’elemento latino, assai forte nella zona tra lo Zermagna e il Cettina, fece sì che i Croati « bianchi » subissero più rapidamente di tutti gli altri un processo di incivilimento relativo e di coesione nazionale ; infatti fu sopra uno dei Knezy (duchi, conti) di questa zona mediterranea, Tomislav, che la politica bizantina si basò per creare uno Stato Slavo adriatico che desse imbarazzi a Venezia. Il Regno veramente unitario di Croazia durò dal 903 al 945. In quest’anno, essendo morto il primo successore di Tomislav, il Regno, secondo la consuetudine barbarica, fu diviso fra gli eredi e perdette anche quella larva di importanza politica che aveva voluto conferirgli Bizanzio (1). Quale fosse il punto di vista dal quale i Croati guardavano la Dalmazia e l’Adriatico, ci è implicitamente indicato dal quadro sommario della loro vita presso le sponde del nostro mare, quadro tracciato nella I parte di questo studio. Benché essi occupassero qualche isola, non potevano valersi del mare, essendo « invisi ai Dal- (1) Per le notizie sul regno croato, oltre Lucio : De Regno cit. che costituisce ia storia più esatta e completa, v. Ratkay Georg Memoria Regum et Banorum Dal-matiae, Croates et Sclavoniae incohata ab origine sua, et usque ad praesentem annum MDCLII deducta Amstelo dami, Blaev. 1652. - Casimiro Freschot : Memorie Historicbe e Geografiche sulla Dalmazia, raccolte da C. F. Benedettino ; Zatta, Venezia, 1718. - Villari : Le Invasioni Barbariche, cit. ; - G. Volpe : Il Medio Evo. Vallecchi, Firenze, 1926.