172 CAPITOLO QUARTO delle distarle geografichefradatearee.il Brunh.es, ispirandosi ad un grafico apparso ne\Y Album de Statistique Gèo-graphìque de 1906 (Paris, Imprimerle Nationale, 1906) ed adottandone i criterii, ha dato di tale mutazione di rapporti di distanze alcune figurazioni grafiche. Il metodo seguito dal Brunhes può essere ampliato e, in certo senso, completato. Egli infatti, limita l’osservazione del fenomeno della distanza, considerando questa soltanto dal punto di vista storico ; vale a dire egli assume come solo punto di riferimento l'aumento di velocità conseguito dai mezzi di trasporto. Il campo di osservazione può essere esteso alle possibilità generiche di comunicazioni offerte da determinate aree, e quindi alla velocità e alla frequenza di contatti servite da quelle possibilità. Nel caso specifico della Dalmazia, il problema può esser posto in questi termini : dal punto di vista della geografia umana, (che studia i rapporti fra le condizioni fisiche della Terra e le collettività umane), in quale proporzione stanno fra di loro le possibilità di contatti della popolazione dalmata con l’Italia e le possibilità di contatti delle stesse popolazioni col retroterra balcanico ? Assumendo come base del calcolo l’epoca in cui la stessa navigazione a vela non aveva raggiunto grandi velocità — l’ultimo secolo della Repubblica Romana, per esempio — e prendendo come criterio di velocità media oraria un viaggio descritto da Cicerone (1) da Cassiopia (1) « Il 22 novembre da Cassiopia, con un Austro lentissimo, siamo arrivati, come fosse un giuoco, dopo una notte e un giorno successivo, a Idrunt e in Italia » Ep. A. Tirone, F. XVI, 9 anno 50 a. C.