170 media e di più piccola mole. Coloro che adoperano navi medie non procedono in mezzo al « golfo » (in alto mare) nè evitano tutte le isole, ma navigano a piacere, sia tra le isole della linea esterna e quelle della linea interna, sia fra queste ultime e il continente ; solo a questa condizione, infatti, essi evitano le onde di grossa mole e il flusso marino, e si procurano i viveri nelle isole abitate. Coloro, invece, che adoperano navicelle piccole (queste sono per lo più a remi), costeggiando il litorale, procedono per un itinerario più sicuro e più tranquillo, benché più lungo, e — qual che sia il vento che predomina — guadagnano quando piace loro i porti loro noti situati nel continente ; o si rifugiano nelle isole vicine con l’aiuto dei remi, e, appena venga il tempo propizio, facilmente ne salpano. L’Adriatico è oggi frequentato da questi tre generi di navi » (i). Da quanto scrive il Lucio, e seguendo il suo metodo ; « ut ex notis antiqua facilius conspici possint», possiamo figurarci le occupazioni umane connesse con l’Adriatico come una triplice tessitura di rotte navali : la prima, più rada e più potente, da Venezia all’imboccatura dell’Adria- (i) De Regno etcy cit. pag. 24 ; ecco il testo latino : « Qui vero ad Adriaticum accolunt mediocribus et minoribus utuntur na-vibus. Qui mediocribus, neque per medium sinum incedunt, neque omnes in-sulas fugiunt, imo inter exteriores et médias, vel inter easdam et continentem li-benter navigant ; hoc etenim pacto, undarum moles marisque fluxum vitant, et ad victum necessaria ex insulis habitatis sibi comparant : qui autem minoribus utuntur lembis (hi ut plurimun remis aguntur) litus continentis lambentestu-tiori, pecaticrique, quamvis longiori, itinere, precedunt et, quocumque ingruente vento, portus sibi notos in continenti, vel in proximis insulis sitos (quorum infi-nitus paenc est numerus) remorum auxillis et arbitrio capiunt, tempore autem proprio redunte, ex iisdem facile solvunt ». His tribus navium generibus Adriaticum hodie frequentatus ».