62 CAPITOLO PRIMO Relazioni costanti fra la Dalmazia e la Puglia dovettero esistere soprattutto pel tramite di Siponto, e poi di Manfredonia, dove ancora oggi i velieri italiani portano il legname caricato in Dalmazia. Però l’orientazione e la vicinanza fecero della costa pugliese sopratutto il ponte di passaggio fra il resto dell’Italia e l’Oriente vicino. La storia dei legami e delle inimicizie politiche e religiose fra la Puglia e la Grecia dimostra quale parte ebbe questa « terra di transito » nei rapporti fra Roma e la sua grande rivale delle rive del Bosforo predestinata alla sconfitta (i), e quanta parte ad essa rimase di quella duplice influenza che l’Occidente e l’Oriente esercitavano ed esercitano continuamente su di essa. 2. Dalla foce del Fortore ad Ancona. L’area compresa tra la foce del Fortore e il promontorio dove sorge Ancona, e limitata all’interno dalla linea del crinale appenninico del Molise e dell’Abruzzo, dai Monti Sibillini sino al Monte S.Vicino, è radicalmente diversa dalla Puglia piana. Essa dimostra il fenomeno della gravitazione urbana allo stesso modo del Gargano, e la giacitura dei principali centri urbani segue, come faceva quella delle cittadine garganiche, il profilo costiero a distanza. Ciascuno di quei centri è sorto all’incrocio di (i) Cfr. Leib : op. cit. In tutta la pregevole monografia del Leib, l’efficacia dell’area pugliese come zona di transito nei rapporti tra Roma e Bisanzio, gli effetti dell’orientazione sull’influenza dei Monaci Basiliani sopra la popolazione, e sull’attrazione esercitata dal Cenobitismo del Monte Athos sopra le popolazioni italiane etc., risultano evidenti, pur non avendo il Leib, che fa soltanto della Storia, sottolineato mai il valore delle circostanze geografiche.