LA DALMAZIA E L’OPERA UMANA 137 2. Opere romane di « coordinazione ». Si è già accennato alla testimonianza degli storiografi antichi, la quale indica nella pirateria dalmatica un costante pericolo per la navigazione commerciale dell’Adriatico, e degna in modo speciale di essere notata è la frase di Polibio (i) : « del resto gli Illirici erano soliti danneggiare quelli che navigavano dalP Italia ». È appunto questo il motivo che gli storiografi stessi adducono per lumeggiare le cause delle campagne adriatiche compiute dai tiranni siracusani, così come è noto, per abbondanza di riferimenti storici, il motivo delle ripetute operazioni di polizia compiute dai Romani nell’Adriatico e culminate nella « guerra piratica » di Pompeo. E benché Polibio cerchi, per la prima guerra dalmatica (quarta delle guerre illiriche) un movente di politica interna (2), la descrizione concorde degli altri storiografi, e la stessa frase di Polibio dianzi riportata fanno pensare che risponda meglio al vero quanto afferma Appiano (3) : « I Dalmati, altra fra le nazioni illiriche, avendo fatto incursioni contro gli Illirici, che erano alleati del popolo Romano, e non avendo ricevuto i legati che erano venuti da Roma per trattar la cosa, furono attaccati dai Romani ». Il che testimonia dello stato di perpetua inquietudine — non esclusivo delle (1) v. pag. 30. (2) Framm. 124 e 125 : « Avvenne che gli Italici non volevano intorpidirsi in una lunga pace... perciò, intrapresa la guerra contro costoro (gli Illirici), con la quale desideravano rinnovare, per così dire, lo spirito militare e l’alacrità nel combattere... » etc. (3) Storia Romana. Illiriche. Cap. II.