GLI ELEMENTI GEOGRAFICI DELLA FORTUNA DI VENEZIA 107 alla meglio le nuove abitazioni ; le città interne : Opiter-gium, Tarvisium, Patavium, s’erano abbattute sotto l’ondata dei Barbari. Che cosa restava a far meritare alla posizione di Venezia quell’aggettivo di « mirabile » ? Ce lo dice, a parer nostro, uno scrittore del vi secolo, Cassiodoro, in una lettera scritta ai Veneziani poco più di un secolo dopo la fondazione di Rivoalto, nòcciolo della futura Dominante, avvenuta nel 421. Cassiodoro, che scrive a nome di Vitige ai « Tribuni Maritimorum », attesta che la funzione di « vettori » è già ufficialmente riconosciuta ai Veneziani. La lettera del dotto Cancelliere di Vitige, pur se amplifica l’importanza della estensione del commercio marittimo dei Veneziani dell’epoca, contiene tuttavia elementi preziosi per stabilire quale potesse essere allora la vera sfera d’azione dei navigatori di Venezia, e — quindi — per dare un valore retrospettivo all’espressione « posizione mirabile » adoperata quattro secoli dopo dal cronista Giovanni, il quale già, di questa mirabile posizione, conosceva tanti altri vantaggi. In quella lettera che alcuni, a torto, vorrebbero troppo svalutare (x) Cassiodoro avverte i Tribuni del Mare di (1) I due primi periodi della lettera attestano la funzione di « vettori » ufficialmente riconosciuta : « Data pridem iussione censuimus, ut Istria vini,et olei species quarum presenti anno copia indulta perfruitur, ad Ravennatem feliciter dirigerei mansio-nem. Sed vos, qui innumerosa navigia in eius confìnio possidetis, pari devotio-nis gratia providete, ut quod illa parata est nobis tradere, vos studeatis sub celeritate portare ». Altre espressioni, nel seguito della lettera, attestano l'esercizip della navigazione fluviale ; navigazione da cui forse prese radice quella che sarà in seguito