CAPITOLO PRIMO nanzi agli ostacoli naturali ». Il che vuol dire che là dove si espanse la civiltà prettamente latina, senza che rimanessero residui di colture preesistenti, là, e non più indietro, giunse il territorio latino. 2. La politica bizantina. Si è osservato che, per la mentalità romana, l’Adriatico non era un confine. Questa concezione così aderente alla realtà geografica ed antropica ebbe ancora la sua consacrazione politica nelle successive ripartizioni dell’impero, avvenute con la Tetrarchia, con l’ordinamento di Costantino e per la morte di Teodosio. Odoacre, dopo che il suo dominio in Italia gli verme in certo modo riconosciuto da Bizanzio, sentì il bisogno di aggregarsi la Dalmazia (481-482) quando, messa insieme ima flotta a Ravenna, dovette difendersi anche per mare dalle invasioni dei Vandali (1). Il breve dominio degli Ostrogoti ricalcò quello stato di fatto, estendendosi alla Dalmazia (l’antica Dalmatici augustea), sino a Epidauro (Ragusavecchia). Terminate le riconquiste di Giustiniano (565), la Dalmazia, come facente parte della Prefettura dellTllirico, fu limitata al suo attuale territorio, fra le Alpi Bebie e Dinariche e il mare. Vale a dire che l’impero bizantino, conscio delle necessità strategiche ed economiche di uno Stato che si estendeva su tutta l’Italia, circondava della propria giurisdizione tutto (1) v. Pasquale Villari : Le invasioni Barbariche in Italia - Hoepli, Milano, 1920, Ediz. 3S, pag. 134.