LA DALMAZIA E L’OPERA UMANA 153 Dietro gli Slavi della Dalmazia « mediterranea », sull’altipiano bosniaco e nell’Erzegovina, lungo le valli e gli stretti bacini che fanno corona intorno alle valli della Drava e della Sava, si stendeva — e tuttora si stende — una massa etnica frantumata dagli scompartimenti idrografici in nuclei separati ed ostili (i), con una economia primitiva anch’essi, e quindi doppiamente divisi dalle popolazioni costiere della Dalmazia, per le difficoltà delle comunicazioni e per la mancanza di quelle esigenze materiali e culturali che provocano i traffici e le correnti di attività progressiva (2) : questa è la gente serba. 4. Forme « subordinate » di occupazione. Gli Slavi, giunti sulla costa, nei tratti non occupati dalle comunità latine, subirono tutti lo stesso impulso che avevano subito i loro precedessori illirici prima che Roma portare loro la propria civiltà : divennero pirati. Istruttivo, per la comprensione dello stadio attuale della mentalità slava in Dalmazia è quanto il Cvijic dice dei Podgorzi (abitanti sotto il monte) che stanno sui pendìi delle Bebie. « Alcuni infermi, — egli scrive — essendo andati a mendicare in Croazia e in Slavonia, tornarono alla loro terra con un peculio. Conosciuta la cosa, si formò una corrente migratoria esercitante l’industria dell’accattonaggio. Durante gli ultimi anni, sono andati a fare il mestiere di mendicanti in America ; tornati, essi raccontano allegramente ai confidenti le loro avventure e le loro soperchierie ». Op. cìt. pag. 375. (1) Sul frazionamento del territorio balcanico in « Zupa », provocato dalla morfologia locale, v. Cvijic, op. cit. pag. 29 e segg. (2) Cade a proposito la citazione di due formule del Cvijic, le quali, retta-mente interpretate, possono dir molto sul problema dalmatico : « L’objtacle est en rapport avec la puissance des mouvements humains qui tendent à les surmonter, et ce rapport pourrait presque s’exprimer avec une formule: plus un mouvement humain est puissant plus il devient capable de surmonter les plus grands obstacles. Les massifs montagneux, s’opposent moins à la pé-