202 CAPITOLO PRIMO regime delle Provincie « senatorie » e « imperiali » ; queste ultime essendo quelle che, per posizione geografica o per ricchezza di prodotti, o per le due ragioni insieme, si ritenevano indispensabili alla sicurezza dell’impero. Nella prima delle tre categorie era appunto la Dalmazia ; ed a tal criterio di sicurezza era senza dubbio ispirata l’estensione dei suoi confini sin quasi al Danubio, e non certo al fatto che Augusto avesse riconosciuto — come vorrebbe lasciare intendere il Cvijic — che la Dalmazia faceva tutta parte della regione balcanica, etnicamente e geograficamente. Dove dobbiamo riconoscere un elemento caratteristico e positivo della particolare importanza riconosciuta alla Dalmazia adriatica (vale a dire alla regione costituente l’attuale Dalmazia), nei riguardi della Penisola italica, è in due fatti : i° nella seconda guerra illirica si sentì la necessità di far dell’illirico un territorio romano, prima ancora che la zona delle Alpi Orientali fosse conquistata assicurando l’unità dei confini naturali d’Italia ; 2° Augusto scelse a colonie romane, vale a dire con pienezza di diritti e conseguenti doveri, cinque città adriatiche dalmate le quali, come già-Brindisi, Fano e le altre sulla sponda opposta del « Lacus Hadria », divennero del « propugnacula Imperii ». I « propugnacula » venivan posti — come anche oggi si pongono le fortezze — presso l’estremo limite delle strade che adducevano al cuore dello Stato. Siffatta funzione esercitavano dunque le città dalmate elevate a colonie