120 E, in realtà, dalla fine dell’impero Romano in poi, l’unica strada che meritasse tal nome, congiungente il litorale dalmata col bacino del Danubio, fu quella, tracciata appunto dai Romani, che da Clissa, per Imoschi, entra nell’Erzegovina. Questo afferma anche lo storico dalmata, descrittore accuratissimo della sua terra : Giovanni Lucio. Nella sua opera Historia di Dalmatia, parlando di quella strada, egli scrive : « la strada di Clissa,... per esser la più breve, e la meno malagevole di tutte l’al-tre, che sono tra il Danubio e il mare, è frequentatissima » (i). Quella strada romana, partendo da Salona (presso Spalato), passava le Alpi Dinariche, penetrava nella Bosnia e raggiungeva il Danubio (Via Pannoniensis). Da Fiume sino a Ragusa, le comunicazioni sono facili, data la direzione longitudinale dei corrugamenti. L’amministrazione romana ne approfittò largamente, tracciando tre strade principali : la prima congiungeva Iadera (Zara), passando per Scardona e Salona, a Scodra (Scu-tari) ; la seconda da Jadera menava a Clambete (presso Obrovazzo) ; costeggiava il canale della Morlacca e, per Senia (Segna), raggiungeva Tersatico (Fiume) ; la terza, sempre partendo da Jadera, conduceva a Nadinum (Na-dim) a Promona, a Clissa e a Salona (2). I tracciati romani furono in grande parte ricalcati dall’amministrazione francese con la sistemazione delle strade « mediterranea » (3), (1) Giovanni Lucio : Historia - cit., pag. 208. (2) Giotto Dainelli : La Dalmazia - Ist. Geogr. De Agostini, Novara,. (« Vie c mezzi di comunicazione »). (3) La strada si sviluppa per una lunghezza di 522 km. sull’antico percorso romano. La lunghezza in linea d’aria della Dalmazia naturale (v. appresso, pag. 1 $0} m terra ferma è di 380 km.