LA DALMAZIA E L’OPERA UMANA 155 e grazie al fatto che il fiume era sino a Narona navigabile (i), sopravvenuti gli Slavi, la facilità che quel bacino offriva come base navale ne fece un nido di pirati. La loro base era eccellentemente protetta dalla lunga ed angusta insenatura formata dalla penisola di Sabbion-cello ; insenatura chiusa all’imbocco dall’isola di Lesina, e fornita di una specie di primo antemurale dalle isole di Curzola e di Meleda, e di un secondo antemurale dalle isole di Lissa, Cazza e Lagosta, con i suoi 25 pericolosi « scogli Lagostini » ad Oriente. La propizia conformazione del luogo portò i Naren-tani alla costituzione di un rudimentale « Stato » piratesco, del quale si ha appena qualche altro esempio della storia. Essi, infatti, per assicurarsi la difesa del loro nido e la facilità delle aggressioni contro i pacifici naviganti, sottomisero tutte le isole (2). Lesina, con i suoi pendii ricchi di pascoli, sotto alle giogaie di colli in buona parte fasciati di boschi, con tratti di terreno presso le coste facilmente coltivabili, con agevolissime comunicazioni interne, e con il porto che i monti difendono dalla « bora », e che le isole Spalmadore proteggono dallo scirocco ; Lagosta, con tre porti : uno rivolto verso Nord, uno, molto ben protetto dai venti, verso Ovest, e il terzo rivolto verso Sud (3) ; Curzola, anch’essa boscosa e munita di buon porto (4) sulla costa occidentale ; queste tre isole (1) Come lo è tuttora, per piroscafi non superiori alle 500 tonnellate, sino a Metcovic. (2) Lucio : Historia, cit. pagg. 10 e 11. (3) Porto Chiave, Porto Lago Grande, Porto Rosso. (4) Valle Grande.