LA TERZA SPONDA D’ITALIA 119 Polie, presso Mostar, seguita quindi da Mostar alle montagne di Perin, alla Valle della Cognizza, dal Ponte della Narenta al monte di Tanin, scende dal Monte al Stan, e da questo al Seraglio ». In tutto 86 miglia, facili ai cavalli, e in vari punti, ai carri (i) ». « Per le strade descritte, vengono in questa provincia i molti generi dei quali abbisogna l’Italia, animali, pellami, cere, lame, ed altri interessanti e preziosi oggetti. Le carovane entrano per la Palanca Rakovich, per Bilibrig e Infoschi, scendendo a Makarska, Spalato, Sebenico,Scardona e Zara. « ...In tutta la Dalmazia non esiste un albergo per i viaggiatori a cui sia annessa una stalla... Fare quindi strade senza che in esse, di distanza in distanza s’incontrino ricoveri per gli uomini e per le bestie, sarebbe render nullo, o quasi nullo il grande oggetto di rianimare commercio e industria ». La chiusura della relazione attenua di molto la troppo enfatica enumerazione dei « molti generi » che avrebbero per quelle strade affluito all’Italia. Del resto, ancora nel 1880, il Visconte de Caix de Saint Aymour, dopo aver percorso la strada da Vergoraz a Makarska, (48 chilometri di « rocce orride e paurosi dirupi ») annotava : « Passage... créé à souhait pour tenter les bandits » (2). (il Chilometri 159,100. Distanza in linea d’aria : km. 110 circa. Il tipo della strada è indicato dalia descrizione del Visconte di Saint Aymour (v. appresso). (2) Vte. de Caix de Saint Aymour : Les Pays Sud-Slaves de l’Autricbe Hongrie (Croatie, Slavonie, Bosnie, Herzcgovine, Dalmatie) - Plon, Paris, 1883, pag. 263.