f INTRODUZIONE 11 La scuola francese, della quale i migliori rappresentan-tanti moderni possono esser considerati l’antropogeo-grafo Jean Brunhes e Camille Vallaux, si mantiene nel quadro descrittivo, pur facendo a più riprese delle punte nel campo induttivo (i). Essa definisce lo Stato « una società organizzata per garantire agli individui che lo compongono la sicurezza personale e il pacifico godimento dei loro beni e dei frutti del loro lavoro » ; definizione strettamente giuridica, la quale non si scosta dalle linee fondamentali del pensiero giuridico italiano. Tale società organizzata dà luogo, nei suoi rapporti col suolo, ad una forma di relazione distinta dalla semplice occupazione (com’è quella dei « territorii di percorso » dei nomadi, dei « terri-torii di caccia » di certe tribù americane), e dalla proprietà privata permanente (pag. 269). Qui bx entra, dunque, nel concetto geografico-po-litico di Stato, senza che, però, ne sia data una definizione più esatta di quella citata. In fatti, solo trecento pagine più oltre, il Yallaux, trattando dei rapporti economici fra gli Stati, sfiora un punto che sarebbe stato vitale, se approfondito in sede propria, per una chiarificazione del concetto di Stato-territorio. « Dans tout organisme vivant — egli scrive — et pour le mantien de la vie de tout organisme... il est deux nécéssités es-sentielles : l’alimentation et la circulation... La circula-tion, condition sine qua non de la vie collective, ce sont (1) J. Brunhes et C. Vallaux : La Géographie de VHistoire. Géographie de la paix et de la guerre sur terre et sur mer. Paris, Alcan, 1921.