74 CAPITOLO PRIMO porto stesso rendendolo eccellente. Durante l’epoca imperiale Ancona ebbe relazioni d’affari col Levante, e nell’alto Medio Evo, quando era a capo della Pentapoli marittima, si riebbe dalle dure prove patite a causa dei Goti ; ma trovò due ostacoli insormontabili ad una espan-zione che la rendesse capace di rivaleggiare con Venezia allo stesso grado di Genova : la sua posizione geografica e le condizioni geografiche eccezionalmente favorevoli della stessa Venezia, che le toglieva spesso anche qualche cosa che poteva spettare ad essa. La storia della vita marinara di Ancona è, anzi, un esempio tipico della lotta fra la volontà di alcuni uomini e le circostanze geografiche : lotta conclusa con la vittoria di quest’ultime, poiché l’uomo non è onnipotente. Quando Venezia già fioriva, in pieno secolo xii, l’imperatore bizantino Emanuele cercò di far di Ancona una « pedina » contro la Regina dell’Adriatico ; tentò di adoperarla, dopo la riconquista di Corfù, come base delle sue operazioni guerresche, ma il progetto fallì (1172) ; e ritentò qualche anno dopo, sperando di riorganizzare l’antico Esarcato di Ancona, ma non vi riuscì (1). L’en-troterra immediato di Ancona è molto frammentato : questa condizione doveva, a quei tempi, favorire in modo particolare lo spirito di separatismo comunale e feudale contro la politica bizantina, tendenzialmente unificatrice, ma inadatta, sia perchè operante da una sede imperiale (1) Cfr. Heid : op. cit, pag. 229. Lo Heid dichiara che si ignorano le ragioni degli insuccessi.