LA TERZA SPONDA D’ITALIA 117 Dalla fine dell’impero romano sino a quel tempo, le strade della Dalmazia erano cadute in completo abbandono. La relazione del funzionario napoleonico ci dà perciò il quadro esatto di quel che sono state, per mille e quattrocento anni, le possibilità di comunicazione della Dalmazia col retroterra balcanico e danubiano. « Una sola è la strada che conduce in Croazia, ed è carreggiabile, anzi postale : da Knin, cioè, oltrepassando il confine Dalmata, si entra nella Lika (i) e si va a Carl-stadt per Zermagna, Gospich, Xuta Locqua (2), Ioseph-stadt, Carlstadt. « Da Fiume i corrieri possono venire in Dalmazia, e vengono difatti, a cavallo soltanto sino a Gospich, passando per Segna, Xuta Locqua e Perussich. « Le strade che conducono in Bosnia partono da tre punti principali della Dalmazia montana, cioè da Sign(3), da Imoschi, e Fort’Opus. La strada da Sign al Seraglio passa per Livno (piccola fortezza de’ Turchi), Rupris, Scoppia (4), Travnich, e Mensil-Stan (5). « Da Imoschi si va al Seraglio per la strada di Travnich (sede del Vizir di Bosnia), e per la più breve del torrente Migliana. Andando per questa, si passa per le ville di Perussich e Bussich, facendo sette miglia di cammino ; poi (1) Bacino deila Lika, senza sbocco superficiale al mare. (2) Xuta Locqua — Zutta Loqua ; presso il Canale della Morlacca. (3) Sign, presso Spalato. (4) Uskoplije. (5) Vale a dire, attraverso il fiume Cettina, presso i monti Dinara, alle sorgenti del torrente Priluca, da Livno, approfittando della depressione tra il Zinzar e il Vrah Planina, traversa i declivii sud del Vitorg, discende alla valle del Vrbgs per Vakuf e giunge a Travnich, per la strada, ora sistemata, della Serbia.