LE DIRETTIVE GEOPOLITICHE 201 risdizione regioni amministrativamente separate, ma costituenti dei complessi coordinati dal punto di vista stradale, cioè dal punto di vista geografico ; e perciò esisteva un curator Transpadaniae et Liburniae, con che il « confine » delPArsia era più che superato (i). Ma l’unica unità territoriale riconosciuta come base geografica dell’intera ed indivisibile sovranità di Roma fu il territorio delPlmpero. Alle lamentele degli Italici per le imposizioni fiscali, Augusto risponde che essi non hanno maggiori diritti che « gli altri sudditi delPlmpero». Nella ripartizione dioclezianea, l’Italia non fu che una diocesi dell’impero. E questa unità ed eguaglianza di qualunque parte dell’impero sotto il rispetto territoriale furono talmente sentite, che già Giulio Cesare, e dopo di lui Augusto, ventilarono l’idea di trasportarne la capitale ad Ilio o Alessandria suscitando le proteste delle menti più illuminate (2) finché Costantino attuò il proposito, elevando la capitale sulle sponde del Bosforo e preparando così lo sfasciamento dellTmpero. La ripartizione delle Provincie dell’impero teneva conto soprattutto dei sistemi di comunicazione, in vista della ripartizione delle forze militari per la difesa dei confini e la tutela dell’ordine ; a tali criteri si ispirava il doppio (1) C. i. L. Ili, 249. (2) Orazio : Carme III : « Sed bellicosis fata quiritibus / Hac lege dico, ne nimium pii / Rebusque fidentes avitas/ Tecta velint reparare Troiae, etc. ». Sveto-nio, Jud, Caes, 79: «migratum Alexandriam vel ilion, translatis simul opibus imperii, etc». Livio nel tempo in cui Orazio scriveva il carme succitato, faceva dire a Camillo (V. 51, 54) : « Hic Capitolium est... hic Vestae ignes,... hic omnes propitii manetitibus vobis di».