GLI ELEMENTI GEOGRAFICI DELLA FORTUNA DI VENEZIA 109 drea Dandolo, e poi ribadita dal Sanudo, sul grado sociale che già rivestivano i primi abitatori di Rivoalto e delle isolette vicine : « Fu stabilito che chiunque risultasse esser capace, sia di costruire, sia di condurre navi, godesse di immunità », dice Dandolo ; « La città di Venezia... ave principio, non da pastori, come ave Roma, ma da potenti et nobili », dice Marin Sanudo : e i « nobeli », per Venezia — è risaputo — erano i mer-canti-armatori. L’opinione, diffusa mediante i libri scolastici, che sulle isolette lagunari i profughi di Aquileia e di Grado andassero ad appiattarsi soltanto per sfuggire ad Attila e ai Barbari suoi successori, non trova riscontro nelle cronache venete più antiche ; è molto più secondo la logica, ci sembra, vedere nella fondazione di Venezia l’inizio di una cosciente coordinazione dell’attività del traffico con un fatto di superficie, qual’era quello della presenza di vie fluviali conducenti verso le « buone terre » dell’interno, in luogo riparato, e situato in un seno dell’Adriatico d’onde, navigando a breve distanza della costa occidentale, si raggiungevano, senza quasi discostarsi della linea retta, i doviziosi mercati del Levante e la Capitale dellTmpero Romano d’Oriente. Con l’allargarsi della conoscenza dei luoghi e col moltiplicarsi delle comunicazioni commerciali nell’imo e nell’altro senso, quello sforzo di coordinazione coinvolse una serie di idee e di azioni politiche e guerresche, che son la tessitura della storia dell’ingrandimento territoriale di Venezia. Alcuni aspetti di questa ultima li vedremo nella