GLI ELEMENTI GEOGRAFICI DELLA FORTUNA DI VENEZIA 105 dei coloni romani di Aquileia (i). E da supporre che la tradizione o l’istinto guidassero quei profughi a scegliere, per sfuggire al pericolo barbarico, un punto della costa che si prestava, più ancora che al semplice rifugio, all’inizio di un’attività commerciale fondata sul transito (2). Il ricordo di una tale coscienza è probabilmente quello che ha ispirato ai Cronisti Veneziani l’avvertenza che essi fanno quando rievocano i primi «tempi dell’insediamento. Dal Chronicon Vemetum di Giovanni Diacono, contemporaneo di Pietro II Orseolo (998-1008) — ove l’avvertenza è implicita (3) —-, al Chronicon di Andrea Dandolo (4) alla (1) Iohannes Diaconus : Cbrotticoti Venetum (Fonti per la Storia d’Italia : pubbl. dall’ Ist. Stor. Ital. Voi. I « Cronache venete antichissime pubbl. da Giov. Monticolo, Forzani, Roma, 1890) Parte I pag. 66. L’emigrazione si fece a ondate prima a Grado (Nova Aquileia) poi sulle isolette della Laguna. (2) Il Mariotti : .L’Adriatico Orientale da Venezia a Corfù - Bemporad, Firenze, 1899, pag. 117, nota la posizione di Venezia al punto di bipartizione delle due coste adriatiche. « Infatti — egli dice — questa città giace nella metà dell’arco costiero formato dagli Appennini e dalle Alpi fra Ravenna e lo Sdobb^... è l’anello di congiunzione fra la terra e il mare di un stesso bacino ; e fu appunto in grazia della sua posizione geografica la dominatrice dell’Adriatico per ben nove secoli ». Ma la posizione geografica, come fattore dinamico, non è la determinata relazione geometrica. Senza la convergenza delle fratture prodottesi nel corrugamento alpino e senza le depressioni cosi frequenti lungo l’arco del crinale — fatti tettonici che hanno costituito altrettanti inviti alle relazioni — Venezia non avrebbe tratto alcun beneficio nella sua posizione geometrica rispetto all’arco costiero. Una osservazione analoga si può fare a proposito di una tavola dimostra-strativa del Cassi, (op. cit, Tav. VI), la quale, a dimostrare la funzione di mare di transito dell’Adriatico, lo mostra come facente parte di una retta, che vada Damietta a Valona e dalla foce del Po, per Verona, Berna, Parigi, finisce in un punto dell’Adriatico, a 28° Long. Greenw. e 56 Lat. N. ; retta che sarebbe la diagonale di un quadrato costruito in proporzione. Tale genere di dimostrazioni ha uno scarso valore, perchè i punti di riferimento scelti sono arbitrarii, e perchè considerano la posizione da un punto di vista soltanto pianimetrico, senza tener conto del rilievo terrestre, che della posizione geografica considerata, come fattore antropico, è un elemento essenziale. (3) « Secunda vero Venetia est illa, quam apud insulas scimus, que, Adriatici mari collecta sinu, interfluentibus undis, positione mirabili, multitudine populi feliciter habitant ». (4) « Decretumque est, ut quicumque operi, vel esercìtio navali utilis exi-