LA TERZA SPONDA D’ITALIA 125 che era un portato dei tempi, si diede, sotto condizioni di autonomia amministrativa, a Leopoldo III d’Asburgo (1381). Rimasta italiana in servitù di Tedeschi, Trieste non guadagnò, durante il corso di alcuni secoli, come città marinara. Per potersi accaparrare un po’ del commercio e sopratutto dell’esportazione del sale che dalla Carniola si faceva verso la costa, i Triestini occuparono — dopo aver acquistato Castelnuovo d’Istria — il passaggio per Capodistria, incappando in una dichiarazione di guerra da parte di Venezia (1463). Abbiamo voluto elencare tutte queste vicissitudini storiche — del resto molto note — per un motivo diverso della spicciola erudizione. In un lungo periodo della storia di Trieste, e precisamente dalla sua fondazione come colonia romana fino, almeno, agli inizi del 1500, non si trova nella storia della nobilissima capitale del-l’Istria alcun episodio che possa far prevedere il grande avvenire di emporio marittimo cui essa era riserbata. Un primo, ma vaghissimo indizio — e possiamo qualificarlo « indizio » soltanto noi, che siamo lontani posteri — può esser trovato in una decisione presa dall’imperatore Federico III, il quale nel 1478 — per sollevare Trieste dallo stato di decadenza in cui si trovava, sopratutto a causa delle epidemie che l’avevano funestata — ordinò che le merci passassero di nuovo per quella città. Ma sino al 1717 Trieste non vide scaturire alcuna novità importante ; e fu solo in quell’anno che, per decreto di Carlo IV avendo avuta la libera navigazione, vide rifiorire un poco il suo commercio : ma questo non corri-