LE CONDIZIONI FISICHE ED IL POPOLAMENTO 73 propria a moltissimi piccoli centri marchigiani, è indubbio però che fino alla dorsale appenninica giungono l’influenza e la forza di attrazione delle città marinare, che furon liberi comuni un tempo, e trafficarono sull’Adriatico per conto proprio e delle città del l’interno : Ancona, Senigaglia, Fano, Pesaro. Ancona ha ima storia illustre. È interessante la leggenda che ne fa ima creazione dei Liburni : di una stirpe, cioè, imparentata con quel Dalmati il cui nome fu esteso a tutta la gloriosa provincia veneta ; è interessante perchè fa pensare ad antichissimi rapporti già esistenti fra le due sponde adriatiche. Però è da ritenere che se l’insenatura comodissima, e così ben protetta dal M. Conero, avrà potuto piacere ai pirati liburnici come luogo di rifugio, ed anche come stazione consuetudinaria, non è il caso di parlar di « Colonia » nel senso greco e, tanto meno, latino perchè, in fatto di civiltà, quando la grecoromana Ancona era in fiore, la Liburnia si trovava ancora ai primordi. All’epoca in cui sotto la spinta degli audaci Dionisii, ' Siracusa batteva l’Adriatico come una estrema propaggine del suo agognato e non raggiunto « Impero » mediterraneo, sorse veramente Ancona, verso il 394 a. C. come lascia intendere Plinio (1), e nel 384 circa vi si stabilì una nuova colonia siracusana. Divenuta nel 276 colonia romana, fu tratta a discreta fortuna sotto Domiziano, che restaurò il porto, e sotto l’imperatore Traiano, che ricostruì il (1) « Numana a Siculis condita, ab iisdem colonia Ancona » (Nat. Hist. L. I).