114 CAPITOLO TERZO muda, Lunga, Incoronata e Zuri, donde piega verso la terra ferma ; il secondo, più a Oriente, passa per le Isole di Veglia, Arbe, Pago e si prolunga anch’esso nella terraferma, riattaccandosi ai monti del Biosovo e del Biocovo ; il terzo — che è quello considerato dall’autore succitato — è, a partire delle Alpi Bebie, più che un crinale, il margine di un terrazzo digradante verso la valle della Sava, tagliato, nel' versante adriatico, soltanto dal corso del Narenta, che procede incassato in una gola a canyon. L’altopiano, oltre l’incisione del Narenta, prosegue impervio sino alla più vasta apertura della valle del Drin — apertura che presto si restringe anch’essa — fra le aspre Alpi Albanesi Settentrionali (altezza massima, m. 2677), e la Sciar Planina (altezza massima m. 2504) ; e si frantuma infine nel dedalo di gole selvagge dell’Albania che si addentrano verso l’Oriente, lasciando una costa paludosa e bassa verso il mare. Tutta questa area è di natura carsica. La grande penetrabilità del calcare privo di argilla, di silice e di altre sostanze simili, da parte dell’acqua, e la sua intaccabilità da parte delle azioni chimiche e delle variazioni termiche (1) ha prodotto in questa regione la formazione di una idrografia in prevalenza sotterranea, gli scavamenti delle gole a canyon da parte dei maggiori corsi d’acqua superficiali e i frequenti sfaldamenti, dai quali proviene la ripidezza di una grande parte della costa dalmata. Risultato dei successivi abbassamenti costieri è stata (1) v. Gaetano Rovereto : Forme della Terra - Trattato di Geologia morfologica (Geomorfologia). Hoepli, Milano, 1923-1924, Voi. II, pag. 836 e segg.