LA TERZA SPONDA D’ITALIA 123 cedenti il ni avanti C. ; fu per qualche tempo repressa nel 221 e nel 190 a. C. dalle spedizioni romane ; rifiorì e fu di nuovo abbattuta nel 181, e non cessò del tutto se non quando, fondata Aquileia, Roma, nel 178, sì pose in guerra con gli Istri — i quali pare molestassero la nuova città — e riuscì a conquistare la penisola istriana nel 177. Forse nel 129, furono fondate la Colonia di Tergeste e quella di Pola, riedificata poi da Augusto col nome di Pietas Julia. Trieste sorge alla imboccatura di una strada di penetrazione verso la Carniola ; Pola — che era già, forse, un antico « castelliere», poiché la leggenda la pone come edificata dagli Argonauti — sorge presso una magnìfica insenatura dove si inizia una zona larga e bassa, interrotta soltanto da rilievi mediocri e distanziati, che taglia la penisola istriana sino a Pisino. Di là, ad Ovest del Monte Maggiore, si apre una lunga valle che taglia la Montagna dei Cicci, e viene a collegare Pola al resto delle comunicazioni frequenti che intersecano le Alpi Giulie. A Tergeste ed a Pietas Julia non potevano mancare, sopratutto nel periodo di espansione dell’impero e nel periodo della sua maggiore estensione verso il Danubio, intensità di traffici e vivacità di coltura. Però, caduto l’impero d’Occidente, infiltratesi orde appartenenti al grosso degli Slavi chiamate da Eraclio, decaduto ogni legame con l’Italia,. Tergeste e Pola rimasero, si, invitte e tenaci colonie latine, ma il resto della costa apparve propizio alle popolazioni slave da poco affacciatesi al mare per sfruttare la via Adriatica, tenuta sempre viva di traffici da