LE CONDIZIONI FISICHE ED IL POPOLAMENTO 75 eccentrica rispetto all’Adriatico, sia perchè non più così doviziosa e potente come lo era stata sino alle prime sconfitte subite dalla invasione islamica. Inoltre, l’entroterra profondo di Ancona, almeno per quanto riguarda le relazioni mediante l’Adriatico, non sembra essersi spinto oltre Firenze, Perugia e Roma, per quanto si abbia notizia di ambascerie pisane, che, per andare a Costantinopoli, si imbarcavano ad Ancona (i). I mercanti fiorentini preferivano quasi sempre la via di Ancona per recarsi a Costantinopoli, per evitare il giro lungo delle coste penisulari (2), e le seterie ed i panni della Toscana giunsero per lungo tempo sui mercati di Ragusa dopo essere stati imbarcati ad Ancona (3). Ma tutto questo non bastava a far di Ancona un porto monopolizzatore degli scambi della Penisola col Levante. L’enorme traffico che, come vedremo, gravitava su Venezia non avrebbe potuto esserne distolto, perchè Venezia rappresentava per esso la via più breve, e perciò più economica. Eppure, non solo gli imperatori bizantini a più ririprese, ma anche qualche Pontefice, e gli Anconitani stessi, cercarono come meglio poterono, non solo di contendere a Venezia quella piccola parte di traffico di merci e di viaggiatori italiani che potevano strapparle legittimamente, dal punto di vista della geografia commerciale, ma anche di innalzare la Città di Ancona aspi- (1) v. Monumenta Spectantia Historiam Slavorum Meridionaluim. Ediz. di Zagabria. (Makusceff), Voi. I, pag. 422 e segg. (2) v. Heìd : op, city pagg. 903-904. Sulla scorta dei Documenti sulle Relazioni toscane, pag. 200, da lui citati. (3) v. Heid : op. city pag. 913.