DEI VIAGGIATORI VENETI MINORI 213 fu quella di Olanda, ove si recò nel 1625 per passare 1’ anno dopo in Francia. Colpito da grave indisposizione sulla fine del 1628 fu temporaneamente supplito da Gerolamo Sorauzo, e quindi definitivamente dall’ambasciatore ordinario Alvise Contarmi. Rimpatriato, ricolmo di lodi e col titolo di cavaliere nel 1629, tre anni dopo ne ripartì per portare a Ladislao, re di Polonia, nella sua assunzione al trono e uell’occasione del suo matrimonio con Cecilia, figlia dell’imperatore Ferdinando VI, le congratulazioni della Repubblica Veneta (Cfr. Nani 1. 6. 9; Verdizzotti, T. 30 46. 130). Andò in Polonia in sostituzione di Giov. Pesaro, mandato alla Dieta di Colonia. 1/ultimo ufficio ch’egli ricopri fu quello di vice-podestà e vice-capitano di Bergamo nel 1633. La relazione di Olanda, che il Bercliet credeva, dopo inutili ricerche, ormai perduta, fu ritrovata dal prof. Giuseppe Ferraro nella Biblioteca Comunale di Ferrara insieme a quella di Francia pubblicate per esteso nell’Ar-chivio Veneto (voi. 24, 1824). Se quella di Francia, per gli avvenimenti di cui tratta, ha un carattere eminentemente politico, geografico lo ha invece quella dei Paesi Bassi. Confesso che, ove l’autore avesse avuto l’incarico specifico di scrivere una vera e propria monografia di quella regione, meglio noti avrebbe potuto corrispondere a quanto gli sarebbe stato imposto. Cercata l’origine del nome e segnatine i confini con pochi periodi, dà una chiara idea dell’aspetto del paese, per ispiegare subito dopo, coll’analisi del terreno e colle condizioni atmosferiche, i diversi prodotti del suolo. Merita la pena di qui riportare un brano almeno, perchè ognuno possa farsene un concetto : « Per considerazione generale, egli scrive, e per esperienza infallibile gli elementi in Olanda sono tutti sconnessi, o imperfetti o manchevoli. Il fuoco si nutre di torba, che è un misto di acqua, di terra e di legno, e, come riscalda le membra, così speditamente offende la testa. L’aria è un Proteo, che nel corso di un’ora si trasforma in mille sembianze, clemente nell’ordinario e piccante negli estremi. L’acqua è torbida, lenta ed untuosa ed, invece di lavare, come è suo ordinario e dovrebbe per natura, ha bisogno di essere lavata. E di questa e di pessimo orzo si compone la birra, bevanda degli uomini. La terra è un aborto della natura, deficiente agli ornamenti di se medesima, nelle produzioni per l’uomo e nella stabilità del suo peso ; poiché, per opinione di molti, trovandosi sotto