2.(0 BIOGRAFIA bili patrizie famiglie della Dominante, noi lo abbiamo compreso, tanto più che il viaggio da lui scritto fu fatto al servizio del Cav. Litigi Grimani, andato nel 1666 ambasciatore in Francia. Fonti. — Cod. GRADENIGO i85delCiv. Museo Correr di Venezia, pp. 324 e segg. - Cicogna, Iscriz. Venez., voi. Ili, pp. 27-28. PIETRO BASADONNA (n. 1617 111. 1683) 1667. — Pietro Basadonna, figlio di Luigi e di Maria Trevisan, nacque a Venezia il 12 settembre 1617, e riuscì uno dei personaggi più illustri della sua casa. Nel 1649 egli andò ambasciatore alla Corte di Spagna, riportandone il titolo di cavaliere. Consigliere nel 1657 e 1660, l’anno dopo si recò a Roma a rappresentarvi la Repubblica, e ricopriva ancora un tale ufficio, quando nel 1663 il Senato Veneto lo insignì della dignità di proc. di S. Marco de ultra. Lasciata per poco la Corte pontificia, vi ritornò con altri quattro patrizi per presentare a papa Clemente IX le congratulazioni della Serenissima per la sua esaltazione al trono (1667). Sostenne in seguito le cariche di riformatore dello Studio di Padova e di delegato per l’aifrancazione della Zecca; finalmente, trovandosi presso Clemente X in qualità di ambasciatore, nel 1673 fu eletto cardinale. Morì in Roma, in età di 66 anni, nel 1683. Di lui ci rimase la relazione di Spagna, pubblicata da Barozzi e Berchet, ed una breve descrizione del viaggio a Roma compiuto nel maggio del 1661. Si svolge con un itinerario abbastanza strano, poiché, dopo d’essere giunti l’ambasciatore ed il seguito (65 persone) ad Ancona, fa rotta per capo Promontore e Pola per ritornare nuovamente al capoluogo delle Marche. Da questo per Loreto, Macerata, Tolentino e Narni finisce a Roma, Il titolo recato dal manoscritto da noi consultato dice : « Viaggio da V. a R. con l'Ecc. Sigr. Cav. Basadonna... »; onde parrebbe che altri ne fosse l’estensore, ma la lettera del medesimo ci persuade subito e facilmente che autore n’è proprio il Basadonna. Infatti nella prima pagina si nominano tutti i principali personaggi che vi presero parte, ma non si fa il nome del principale, che naturalmente doveva essere l'ambasciatore. Ora questo non si può spiegare, se non ammettendo ch’egli