2 PREFAZIONE il superbo Stato repubblicano domina tutti i cittadini, ed in umiltà rendono conto di ciò che hanno visto al Senato, a pubblici poteri, sempre per il bene della Repubblica. Da un Vescovo di Venezia, David, del 900, passano in rassegna i nomi più gloriosi del patriziato : Michiel, Badoer, Zorzi, Giustiniani, Dolfin, Morosini, Zeno, Sagredo, Gritti, Mocenigo, Veniero, Barbaro, Condulmer, Grimani, Da Ponte, Pesaro, Dandolo, Contarmi, Pisani, Bembo. Qualche volta sono semplici viaggiatori, quasi sempre sono patrizi, chiamati a pubblici uffici fuori della Dominante, che per ordine del Senato devono rendere conto con ogni dettaglio dei paesi, dei popoli, dei Principi presso i quali hanno avuto gli uffici che la Repubblica ha loro assegnato. E fra i viaggiatori, i tre Pigafetta, di cui uno il compagno di Magellano, i due Sanudo, i Da Mosto. Per chiudere la serie ai giorni nostri, l’ultimo di cui si parla è Francesco Querini, l’eroico compagno del Duca degli Abruzzi, perito nella spedizione al Polo Nord : un marinaio, un patrizio veneto della vecchia razza. Ì5 ancora questo libro una documentazione di quella ammirabile e mai abbastanza conosciuta struttura politica che fu la Repubblica di Venezia, che seppe per mille anni tenere saldi e disciplinati i popoli più vari senza che piede nemico abbia osato mai calcare il suolo della Città dominante. Venezia ha forse la più grande bibliografia esistente per uno Stato : nei primi tempi dell’evo moderno si stampavano quasi più libri a Venezia e su di essa che pel resto del mondo intero. Ciò malgrado si può dire sempre qualche cosa di nuovo, ed interessante è questo repertorio di uomini insigni, per il quale noi veneziani dobbiano essere grati alla R. Società Geografica Italiana. Giuseppe Volpi di Misurata