DEI VIAGGIATORI VENETI MINORI BIBIJOGRAFIA (Mss.) — Delle cose seguite nella Tartaria Precopense l’anno 1584 descritte da Minucio Minucci nel 1585. Relaz. diretta a Francesco Contarmi Proc. di S. Marco il 17 febbraio 1585. (Cod. Cicogna 27I5. 39 in Civ. Mus. Correr di Venezia). — Aethiopia sive de Abissinorum imperio. — De Novo Orbe. VINCENZO GRADENIGO (n. 1548 m. 1600) 1586-99. — Figlio di Bartolomeo Gradenigo di Francesco, cav. e conte palatino, e di una figlia di Pietro Morosini, era nato a Venezia il 29 nov. 1548. Soggetto oltremodo stimabile, nel 1584 era stato eletto ambasciatore ordinario presso la Corte madrilena, ove potè assistere al matrimonio della figlia di quel Re col duca di Savoia. Nel 1591 lo troviamo Capitano di Padova e tre anni dopo di nuovo rappresentante della Serenissima presso Enrico IV di Francia Ritornato in patria insieme con Paolo Santa, fu delegato ad incontrare Margherita d'Austria, quando nel 1598, concessa da suo padre, l’Arciduca Carlo,[in isposa a Filippo III di Spagna, transitava per le venete provincie, e nell’anno seguente dovette partire per Costantinopoli in qualità di bailo. Del viaggio, compiuto per recarsi in quest’ultima residenza, ci resta memoria in alcuni dispacci da lui diretti al suo predecessore Giacomo Capello, che Orazio Brown illustrò. « Questi descrivono con mirabile efficacia di parola le difficoltà ed i patimenti dell’arduo viaggio e ci dipingono una bella figura di Patrizio veneto di quell’epoca, devoto alla Serenissima sino all’ultimo respiro, profondamente religioso, pieno di pazienza nelle sofferenze, sempre pronto a tener alto l’onore di S. Marco ed a conservare la dignità del suo proprio carico ». La strada scelta fu per mare insino a Lepanto, indi quella insolita per terra da questo luogo a Salonicco, e da questa città a Costantinopoli, ove giunto, cessò di vivere (1600). Fonti. ■— Cappeu.ari e Barbaro, Op. cit.