INTRODUZIONE 7 IV. — Bisogna venire al particolare del principe e narrare la genealogia sua, descrivendo la persona, la vita che fa ed i costumi suoi, come sia1 amato dai suoi sudditi, quante siano le sue entrate e quante spese facci ; la guardia che tiene, la grandezza della sua corte e con qual principe abbia amicizia o inimicizia ». Per queste ragioni tali relazioni, creazione tutta veneziana, furono dal Reumont (i) considerate, a giusta ragione, come « ragguagli ordinati, perfetti e, sto per dire, sistematici intorno al paese esaminato dall’ambasciatore ; notizie sui rapporti geografici e statistici del medesimo, sui suoi abitanti, sulle sue rendite, sulla corte, sulla famiglia e sui confidenti di chi governa, intorno alle persone le più notabili, alla loro condizione, al loro carattere, finalmente allo stato politico, alle alleanze, alle simpatie ed antipatie, alla guerra ed alla pace ». Dato pertanto il carattere e l’importanza di tali documenti diplomatici, m’è parso opportuno non solo di citare talvolta nella bibliografia di qualche viaggiatore alcuna di queste relazioni, ma ancora di aggiungere in fine alcuni elenchi di veneti ambascia-tori, baili o residenti inviati prima del 1500 in paesi allora non molto conosciuti, elenchi tolti per la maggior parte dall’opera citata del predetto Gradenigo. Che se alcuno avesse vaghezza di conoscere a quale epoca possono rimontare i viaggi di questi messi diplomatici, non sarà fuor di luogo ricordare, che presso la Corte di Roma si recarono fin dal 697 e presso quella di Constantinopoli fin dall’816, per vederne poi altri andare in Germania nel 915, in Ungheria nel 1117, a Candia nel 1230, in Castiglia nel 1252, in Francia nel 1262 ed in Russia nel 1275. Ma non il solo movente politico-commerciale era causa di simili viaggi ; talvolta a questo univasi anche il religioso e, più tardi, quello scientifico. (1) Dèi diplomatici italiani e delle relazioni diplomatiche dell’Italia-dal 1260 al 1550, versione con note di T. Gar, Padova, 1850, pi 51.