introduzione 9 necessario completamento al quadro, che ci presenta la veneta Repubblica nella sua lunga e continua fatica di ricognizione i terrestre. Lasciando da parte i maggiori viaggiatori e tutti quelli elencati dall’Amat di S. Filippo nei suoi Studi biografici e bibliografici, ricorderò con particolare menzione la relazione di fra Fi-denzio da Padova, quella dell’anonimo che, tra il 1404 ed il 1407, compiendo il suo viaggio alla Tana, ebbe modo di inserirvi non poche indicazioni di carattere archeologico, riflettenti l’Ellade, e quelle di Vincenzo degli Alessandri e di Domenico de Santi, che gettano una nuova luce sui paesi dell’Asia sud-occidentale. Interessante riuscirebbe, ove lo si potesse trovare, l’opuscolo del Calderio riguardante i costumi degli abitanti delle terre scoperte da C. Colombo, non solo per essere stato scritto nel primo decennio del 1500, ma ancora perchè sarebbe un’altra fonte preziosa per le imprese esploratrici di quell’epoca, come lo sono, sebbene assai posteriori, i lavori da me citati di Leonardo Donato, di Antonio Tiepolo, di Leonardo da Ca’ Masser e d’altri. Ancora assumono particolare interesse, sotto diversi aspetti, le relazioni di Bernardo Trevisan circa il suo viaggio da Venezia a Roma, il giornale da Costantinopoli del padre Boscovich, le lettere del Busenello sulle cose dei Turchi, dei conti Andrea e Benedetto Giovannelli, illustrate dal diario del viaggio da me identificato, di Eugenio Piloti, che meglio meriterebbe di essere conosciuto, e finalmente le chiare e dettagliate descrizioni dei molteplici suoi viaggi fatte da Almorò Pisani, non solo per il modo spesso brillante, col quale sono dettate, ma ancora per gli straordinari avvenimenti che si svolsero nel tempo in cui si compirono. Nè ciò basterebbe se volessi accennare alle molte relazioni aventi un qualche interesse, se non sempre compieta-mente geografico, almeno storico, archeologico, politico, religioso o comunque scientifico. E qui avrei finito di parlare del mio lavoro se non dovessi aggiungere che di proposito ho lasciato da parte i Polo, Odorico