128 BIOGRAFIA ed a Bologna, entrò subito nella vita pubblica e vi rimase ricoprendo le cariche più svariate, andando più volte ambasciatore all’estero e ascendendo alla fine all’onore del corno ducale. Uomo di una non piccola cultura, scrisse su moltissimi argomenti, ma noi qui non accenneremo se non a quelli che hanno un interesse geografico, rimandando per gli altri al volume IV (pp. 413-25) delle « Iscrizioni veneziane » del Cicogna. Anche di questi tuttavia alcuni si riducono a semplici elencazioni delle distanze fra un luogo e l’altro, come può vedersi leggendo i manoscritti da noi indicati nella bibliografia ai numeri 1, 2 e 20, o ad una semplice esposizione di cose personali (nn. 3 e 21). Particolare valore assume la Relazione delle Indie da lui stesa per informare il Senato Veneto di quanto allora sapevasi a Madrid intorno ai paesi d’America, non curando le Indie Orientali, perchè fatte oggetto di altra relazione da Antonio Tiepolo. Il manoscritto n. 5 annuncia più di quanto non contenga ; manca del viaggio dell’andata e quello del ritorno si ferma al Varo, per quanto i paesi ricordati siano assai bene descritti. Con interesse si legge l’esposizione del viaggio della Provveditoria generale di Stato di Terra Ferma (1601), viaggio che, se pubblicato, riuscirebbe oltremodo utile e dilettevole. Nè meno meritevole di nota è l’itinerario dell’ambasciata all’imperatore Rodolfo II. Emmanuele Cicogna, perchè non trovò copia di questo manoscritto fra le carte dell’Archivio di casa Donà, inclina a credere che sia opera piuttosto del collega d’ ambasciata Gio. Michiel, ma io lo rinvenni invece nella Busta 447 dei mss. Donà dalle Rose, depositati presso il Civico Museo Correr. Il confronto cogli altri codici non solo ci assicura essere stato scritto dallo stesso Leonardo, ma ancora lo si può affermare senza esitazione, perchè nel retro della carta 4 si legge : « piacque alla benignità della mia Patria di eleggermi nel fin del mese di Decembrio (1576), non liaveudo io anchora finito l’anuo quadragesimo dell’età mia ». Ora il 1576 corrisponde appunto al XIy di età di Leonardo Donato. Con non comune discernimento ci appare steso il viaggio a Costantinopoli e ritorno. In questo i costumi, le leggi, le forze militari e la religione sono destramente interrotti dalla particolareggiata descrizione dei luoghi. I rimanenti due viaggi nel Friuli ed a Roma furono pubblicati a cura di Nicolò Barozzi.