BIOGRAFIA — Luigi Gradenigo, Rclaz. di Terraferma (1565). (Era in un cod. posseduto dal venez. Nic. Balbi ; pare sia pure indicata dal Mansard, T. I, p. 357, Codici Panzini). (Ediz. a stampa) — Sommario del viaggio degli oratori veneti Marco Dandolo, Ant. Giustinian, Luigi Mocenigo e Pietro Pesaro a Roma -presso Adriano VI a dar l’obbedianza, in Aubèri, op. cit., voi. VII, pp. 83 e segg. M. Sanudo, Diari, voi. XXV pp. 352 e segg.). — Sommario della relaz. di Costantinopoli di Ah. Mocenigo (1518). (M. Sanudo, Diari, voi. Ili pp. 53-55). Luigi Mocenigo, Relaz. dell’ambasciata a Carlo V, letta in Senato l’anno 1549 parte edita dal Bucholtz nella sua Stor. di Ferd. I. L- Mocenigo, Relaz. di Roma (1560). (Cod. Cicogna in Civ. Museo. Correr e in Arch. dei Frari, edita dall’ Alberi op. cit. S. II T. IV pp. 23-64). ANDREA NAVAGERO (n. 1483 m. 1529) 1523-32. •— Nato nel 1483 da Andrea e da Lucrezia Bolani, la quale s’era rimaritata l’anno precedente, fu provato per l’ingresso al Gran Consiglio nel 1504. Forte d’ingegno e di memoria così tenace da recitare a memoria interi poemi, studiò lettere e filosofia sotto Marcantonio Coccio Sabellico, Marco Masuro e Pietro Pomponazzi. A Venezia fu inscritto fin da giovane alla celebre Accademia Manuziana ed alla Società istituita dal generale Bart. d’Alviano, dal quale ebbe una provvigione e col quale si trovò ad alcune battaglie. Recitò gli elogi funebri del doge Leonardo Loredano, di Caterina Cornaro e del surricordato generale. Morto nel 1506 il Sabellico, dieci anni dopo il Senato lo chiamò a sostituirlo nella custodia della Biblioteca Marciana. I suoi modi cortesi, l’alto suo ingegno e la vastissima sua erudizione lo indicarono come ambasciatore presso le loro Maestà Carlo V di Spagna e Francesco I di Francia. Avvenne così che ebbe occasione di scrivere quei viaggi, pei quali potè essere annoverato fra i viaggiatori veneziani e quelle relazioni, nelle quali, in mezzo