DEI VIAGGIATORI VENETI MINORI 45 Avuta un’educazione conforme alla nobiltà, maggiormente allargò il suo sapere « havendo, come scrisse il Montalboddo (i) quasi tutta l’Europa et gran parte dell’Asia peragrato », onde il Marzari (2) lo chiamò uomo «di varie scienze e di linguaggi diversi perito et in scrivere diligente e ingegnoso espositore ». Alle vicende della sua vita sono legati i suoi scritti. Insieme col fratello Francesco, in qualità di capitano di fanteria della Serenissima, partì nel 1468 da Venezia per la guerra, che ardeva tra i Veneziani e Maometto II, ed avendo assistito a tutto l’assedio di Negroponte, potè dettare quelle « Memorie » che, con le più minute particolarità, contengono le tragiche vicende svoltesi tra i difensori dell’isola e i Veneziani. Cessata la resistenza, non avendo i Turchi atteso ai patti, anche l’Angiolello fu fatto prigioniero, mentre al fratello di lui veniva tagliata la testa. Al seguito del vincitore attraversò le regioni della penisola balcanica fino a Costantinopoli. Frutto di questo doloroso esordio della sua giovinezza fu il giornale di viaggio, ch’egli più tardi compilò ed in cui venne notando via via ogni luogo di fermata coi nomi allora usati. L’itinerario fu il seguente : Stivai (Tebe), Satines (Atene), Livadia (Lebadeia), Salino, Modinizza, la pianura di Termopiles i castelli di Zuton, Niopatra e Democho (Domochoi), Larisso (Larissa), Trechella (Trikala), Chustenze, Platimonia (Plata-mon), Citro (Kitros), Vardar, Salonichi (Salonicco), Leseres (Se-res), Fillibegiuch, Chavella (Kavalla), Acquabruna, Busar (Bern-Kale), Mercanovo, (Karasu-Ienidze), Gumulgina (Gumurdzina), Dimostica (Dimotika), Cormen (Cinonem), Emo, Hafassa (Hafsa), Le Torre, Eschi (Baba-Eski),Suggetlida, Charstran (Karistiran), Silvoria (Silivri) ed i golfi di Ciria, Chremese (Cicchmese, Cektnedze). l’opera del Suriano edita dal Bindoni, come lo dimostrarono i pp. Marcellino da Civezza (St. delle Missioni Frane., voi. VII, parte II, pp. 662-63, Prato, 1891) e Golubovich (op. cit. nell’introd. p. XXI), il quale, prendendo ad esaminare anche altri mss. del nostro Suriano citati dal Röhricht conclude : « Dei Mss. del nostro Suriano non si conoscono che i due della Comunale di Perugia ». (1) Nella dedica del Mondo Nuovo. Vicenza, 1507. (2) Della historia di Vicenza. Vicenza, G. Greco, 1604, p. 146.