DEI VIAGGIATORI VENETI MINORI 201 importantissime cariche: fu Savio agli Ordini, Compilatore alle leggi, Sindaco in Dalmazia, Luogotenente di Udine (1603), Savio di Terraferma ed Avogador del Comune. Il suo viaggio, che esiste ms. nel cod. 49 della Bibl. Estense di Modena, e per il quale noi l’accogliemmo in questo nostro lavoro, è illustrato assai bene da una diligente relazione, che fu letta in Senato nel 1616 dopo la sua morte, avvenuta a Corfù nel suo ritorno da Costantinopoli, il 15 luglio 1615, e che venne pubblicata dall’Albèri. Partito da Venezia il iófebb. 1612, era di già arrivato a Tiue, dove sbarcò per continuare di là verso la capitale turca per la via di terra. A ciò fu costretto dall’orribile tragitto fatto neli’Egeo, dove in pochi giorni eran andati perduti più di 150 legni. Non fu tuttavia troppo felice neppur in questa seconda parte, poiché arrivò l’ultimo di febbraio a Costantinopoli con la peste fra i suoi famigli, uno dei quali mori. Stette in quella città fino al 21 marzo 1615, in cui si congedò dal sultano e gli presentò il suo successore Almorò Nani. Fonti. — Cappellari e Barbaro, op. cit. - Barozzi-Berchet, Relaz. degli ambasciatori veneti a Costantinopoli, voi. unico p. 259 e segg. — Cod. Gradenigo marciano n. 8186.— Andrea Morosini, Oraz. di patrizi Veneti, Venezia 1796, voi. 20. - Amat rii >S. Fii,. voi. i° p. 706. BIBLIOGRAFIA (Mss.) — Relatione di Costantinopoli del Bailo Cristoforo Valier. (Museo Civico Correr di Venezia. Codice 729 Cicogna ; Codd. mare. ital. cl. VII n. 1256, 880, 920, 651 ; Cod. nell’Archivio Giu-stinian - Recanati; Copia nell’Archivio geli, dei Frari a Venezia n. 254 ; Cod. 221 nella Biblioteca dei Concordi a Rovigo, ecc. ecc.). — Relazione di Cristoforo Valier ritornato dal bailaggio di Corfù... (Cod. ital. mare. mise. n. 651 cl. VII n. 3). — Viaggio da Venezia a Costantinopoli del Bailo Cristoforo Valier. (Cod. cart. scritt. sec. XVII 49 nella Bibl. Estense di Modena). — Valier Cristoforo e Francesco Erizzo - Relazione del loro sindacata in Dalmazia (1596). (Cod. ital. mare. cl. VII n. 891-887. — Orazione in Gran Consiglio contro i predatori delle pubbliche cose. (Cod. ital. mare. cl. VII n. 1233).