DEI VIAGGIATORI VENETI MINORI 41 FRANCESCO SURIANO (n, 1450 ra.....) 1462-1529. — Nato a Venezia nel 1450 dalla patrizia famiglia dei Suriano, seguì fin da fanciullo il padre e lo zio nei loro viaggi commerciali in Oriente. Egli stesso ci racconta come nel 1462 iniziò la sua vita movimentata, sopra una nave mercantile d’uno dei suoi zii, allo scopo di trafficare le merci del proprio padre. Visitò così Lepanto, Beirut, Alessandria d’Egitto e, due anni dopo, sopra un’imbarcazione paterna, Bugia, ch’egli rivide nel 1465. A Tripoli di Siria s’unì in amicizia con Marco e Marino Malipiero, gentiluomini e mercanti veneziani, ed altri ne conobbe nelle varie località durante 13 anni, nei quali compì non meno di sedici viaggi per tutto l’Oriente. Stanco in fine di tal vita, essendo nel XXV anno di età e ritrovandosi in Venezia, decise di prender l’abito di Minore Francescano nel convento di S. Francesco della Vigna (1475). Di qui passò ad Assisi nell’Umbria, finché nel 1480 venne dai Superiori destinato con altri alla Missione di Terra Santa. Dopo soli 19 giorni di viaggio egli rivedeva Beirut e l’anno dopo, col p. Paolo da Canneto sull’Oglio, Gerusalemme. Passò così per diversi conventi francescani e fu durante la sua dimora in quello del monte Sion in Gerusalemme (1483), che potè raccogliere dalla bocca di certo Battista da Imola quelle notizie, che gli permisero di scrivere una bella pagina sulla missione francescana d’Abissinia, pagina che contiene, per chi la consideri, una relazione delle più importanti che si abbiano relative alla storia e geografia di quel famoso impero (1), oltreché una deseri- (1) Ricorda il Suriano che nell’Abissinia in quel tempo eransi recati per « trovar zoie et pietre preciose » i seguenti dieci italiani : « Gabriel de Garzoni venetiano ; Pietro da Monte de Venetia ; Philippo Borgognon, Consalvo Cathalano ; Joanne de Fiesco, zenovese ; Lyas de Barutho (el qual andò con lettere papali). Tutti questi erano stati lì anni venticinque ; ma del mile quatrocento otanta vi sono andati Zuan Darduino, nepote de Nicolò de le Carte, Venetiano e mio caro compagno, homo integro d’ogni buon costume ; Cola da Rosi, el qual se mutò el nome in Zotzi ; Mathio de Piemonte ; Nicolò mantovano, Nicolò venetiano ; frate Batista da I-mola». (Suriano, «Trattato de Terra Santa», cap. XXXV).