-l'i- lo sono invece le case d’abitazione, i cibi, il vestiario, ecc. ; non lo sono in quanto non servono per la produzione di ricchezze, ma per soddisfare direttamente dei bisogni. Così, ad es., una nave mercantile destinata al traffico è capitale, mentre cessa di esser tale per diventare bene di godimento se destinata da un privato (per uso personale) alla navigazione da diporto. Il grano usato per la semina è capitale, mentre diventa bene di consumo se destinato all’alimentazione. Nel concetto comune invece, cioè dal punto di vista individuale, si dà anche il nome di capitale a quei beni lucrativi capaci di provocare un reddito ai sin-, goli (così le case date in affitto, ecc.) ma incapaci di dare una produzione. Si tratta quindi di capitali improduttivi che alcuni chiamano anche col nome di capitali lucrativi per distinguerli appunto dal capitale inteso come fattore di produzione, cioè inteso nella sua importanza sociale, al quale in contrapposto dànno il nome di capitale strumentale o capitale produttivo. La terra è capitale quando si considera come insieme di lavori e capitali spesi al miglioramento di essa (bonifiche, irrigazioni, ecc.). Prescindendo da ciò la terra sfugge al concetto di capitale per rientrare in quello di natura. 8. - Capitale tecnico e Capitale salario. Capitale fisso e Capitale circolante. — Secondo la destinazione possiamo distinguere il capitale in: Capitale tecnico, intendendo con esso tutte le ricchezze che concorrono alla produzione (materie prime, macchine, utensili da lavoro, materie sussidiarie come Cozzo. — Trattato di economia. 2