— 26 — 1) L’abbrutimento dell’operaio causato dalla ripetizione meccanica e monotona degli stessi movimenti. 2) La massima dipendenza verso il datore di lavoro causato dalla specializzazione eccessiva che gli renderebbe molto difficile di trovare in caso di licenziamento. In merito al primo inconveniente possiamo affermare che sarebbe fondato solo nel caso di una durata eccessiva del lavoro. Inoltre, se l’operaio alla fine del proprio lavoro coltiva lo spirito, l’inconveniente diventa addirittura infondato. In Italia, ad es., l’Opera Nazionale Dopolavoro ha anche quest’alta finalità. In merito al secondo inconveniente, oggigiorno tutti siamo reciprocamente dipendenti gli uni dagli altri. Inoltre, dato che si tratta di operazioni semplici, il tirocinio è breve, e si ha una certa facilità nel passaggio da un’operazione ad un’altra. Maggiori accuse si son mosse contro Vorganizzazione scientifica del lavoro, dicendo che il lavoratore si trasforma in un vero automa e che lo sfruttamento di esso è tale da accasciarlo e da provocare un vero esaurimento fisico e morale. Anche qui si è esagerato perchè l’operaio consuma anzi una minore quantità di energia fisica, ha una maggiore possibilità di aumentare il proprio salario e di migliorare le proprie condizioni di vita. Concludendo, la divisione tecnica del lavoro e l’organizzazione scientifica di esso, son vantaggiose. Però non tutte le industrie possono applicarle con gli stessi vantaggi. In generale si può dire che la divisione tecnica del lavoro riesce vantaggiosa quando si tratta di un’industria che richieda l’opera di molti operai e