— 559 — mare il contrario; diciamo quindi che comitati ivi non ne possono esistere, perchè, per poter sorgere, si richiede che gli Albanesi prima facciano altre unioni che ancora non si sono fatte. Vuol dire che gli Albanesi tutti debbano volere o non volere più la Turchia. Questo ancora non c’ è, nè possiamo ingannare noi stessi, nè gli altri. Con le menzogne non si avvia alcuna impresa nazionale. Dove sta il Comitato Centrale Esecutivo ? Forse nel cielo?... Una delle due: o ti sposi di nascosto, e allora non hai bisogno di tamburi; o ti fidanzi apertamente, e allora conviene che tu dica chi sia, o almeno dove stia. Ma di ciò basta, poiché se pur parliamo e parliamo tauto, egli è perchè è tempo oramai di dire a tutti coloro che hanno scherzato, o scherzano, o intendano scherzare sulle sventure del Popolo Albanese , che è bene sapere come non sia giusto abbandonare l’Albania ai capricci del primo venuto; poiché essa, allorché vorrà mettersi nella via dell’azione, saprà lavorare secondo il suo interesse particolare, e secondo le regole impostele dai suoi veri bisogni e dal buon senso, e in molte cose, dii tempo presente » « A noi sembra che queste parole prudenti si attaglino perfettamente al Comitato centrale sul quale discorriamo. Ma ora ci nasce il sospetto che. Mvtessarif di Mitilene, elevato in grado quasi regale nella Macedonia, e vedendo come egli si sforzi di spegnere il nome dell’Albania; come pure, vedendo un Haldupo come Shemsi Pascià, che con 200 mila Asiatici, da un anno, uccide, brucia e scanna gli Albanesi e distrugge le loro case; non siansi adirati e commossi, tanto da lasciare il loro ufficio e da riunirsi segretamente,, per la salvezza della Patria, il Gran Visir Ferid Pascià Vlora, Turhan Pascià Premeti, gran consigliere di Stato, Abbedin Pascià Prevesa, vali delle isole, Hagi Reshid Bey di Akif Pascià, vali di Suvas, Redjeb Pascià Mati, generale comandante di Tripoli, Sulleyman Pascià Cologna , generale comandante df Tashlidjè, Zija Bey Mati, comandante dell’artiglieria di Kossovo, Essad Pascià Toptani, capo delia gendarmeria di Solitari. Hassan Pascià Leskovik, Mehemet Pascià Kalkandele, generale comandante preposto alla Via della Benedizione, Tahir Pascià da Kranja, comandante delle guardie del Sultano, Jonus Effendi di Dibra, gran Predicatore del Jemen, Alì pascià Delvina, mytes-sarif di Corcia, Haireddin Bey Pustina di Dibra, comandante dei gendarmi ci Salonicco, e non sappiamo quanti altri. Ma se nemmeno questi grandi Signori hanno fatto ancora quel che, a nostro modo di vedere, loro conviene; chi sono coloro che con menzogne si dilettano di farsi giuoco delle sventure in cui versa l’Albania? Vogliamo in fine domandare: Chi glielo ha detto a Belgrado che l’Italia lavora insieme all’ Austria per sbranare 1’ Albania? Quale è il Comitato composto di Albanesi a Roma, che sta sem-