CAPITOLO I. La nazionalità albanese. - Islamizzazione superficiale e suoi effetti.-1 Bektashi.-Traeoe di cristianesimo fra i musulmani.-Indifferenza religiosa.-Disprezzo per i Turchi.-Possibilità di conversione all'antica fede.-L'idea di Patria.-Nostai-gia.-Diritto di nazionalità.-Mezzi usati dalla Turchia e da altri per scindere gli Albanesi.-Origine di questo popolo. Da parecchi anni in qua la Questiono, Albanese si è imposta all’Europa, e quantunque si voglia far credere ingiustamente che nei Balkani due razze solamente esistano e si contendano l’avvenire, cioè la greca e la slava; tuttavia, quanti con animo sereno e con puri intenti liberali si sono dedicati allo studio del problema orientale, hanno tutti apertamente dichiarato che l’Albania, vinta come nazione unita, non è stata mai domata dal Turco, come non fu sottomessa affatto dai Romani, nè da altri invasori per il passato, e che fino ad ora le sue tribù montanare vivono quasi indipendenti dalla Porta ottomana, obbligata a contentarsi di qualche contingente d’uomini al bisogno. Non è punto raro, scrive Dora d’Istria, il trovare persone le quali si figurano che la Nazionalità Albanese sia perita con Skan-derbeg e che la parola « Albania » non sia più che un’ espressione geografica. Ma sarebbe abbastanza singolare che un popolo, il quale ha saputo resistere alla centralizzazione bizantina, ed a cui i temuti Zar della Serbia furono costretti a lasciare un’ esistenza distinta, non avesse potuto mantenersi sotto la dominazione dei Sultani, che fino ai di nostri si dànno più opera di sottomettere le nazionalità, anzicchè di fonderle in quella ottomana. I fatti provano non solo che gli Albanesi hanno, con una resistenza passiva, protestato contro l’assimilazione; ma che non hanno lasciato sfuggire occasione veruna per affermare come essi considerino la Turchia semplicemente quale alta sovranità , cui si rassegnano di essere vassalli, ma dalla quale non vogliono a nessun costo essere trasformati in sudditi.