— 594 — onestamente le finanze dello Stato; crediamo che ci resti solo ad esaminare il principio da cui muovea la Lega, e che, senza dubbio, appare come il più importante e come il più degno di maggiore considerazione. Già abbiamo ammesso a'priori, che il problema albanese sarebbe nel miglior modo risoluto , ove mai i desiderii espressi nel Memorandum su questo riguardo potessero completamente realizzarsi; quindi le nostre riserve si riferiscono solamente, e non lo abbiamo per nulla dissimulato, ai costumi ancora rudi , allo stato dL non molto progredita civiltà, di cui parla la Lega medesima, e alle conseguenti ambizioni rivali e alle discordie facili ad insorgere, a causa della completa anarchia in cui, da tanti secoli, la Albania si dibatte, sia per espressa volontà della Porta, che nel principio divide et impera ha riconosciuta e riconosce tutta la sua forza , sia per le propagande deleterie esercitate dagli stranieri, specialmente sotto il pretesto della religione. In breve, a nostro modo di pensare, ciò che fu ritenuto necessario per la Grecia e per la Rumania, ammesso pure che la civiltà di quei popoli fosse più progredita, anche di fronte alla loro unità religiosa,—il che avrebbe dovuto rendere necessario, non che possibile, un provvedimento del tutto diverso da quello che l’Europa credette opportuno di adottare, — non dovrebbe di sicuro riuscire incompatibile per la Nazione Albanese, come non riuscì incompatibile nemmeno per i Bulgari, che, per giunta, versavano in condizioni assai peggiori e miserande di quelle che deploransi in Albania. Si aggiunga che, ove pur si voglia ammettere come necessario •quel tirocinio civilizzatore, nel senso però di cui sopra abbiamo parlato, e che, iu coscienza, siamo convinti che nessuno potrà ritenere superfluo, a noi sembra che, allo stato attuale , due sole vie restino ancora aperte per la salvezza della Patria , più che mai esposta, come ben diceva Naim Beg, sull’orlo d’uu precipizio orrendo, e queste due vie consistono: o in una larg’a autonomia amministrativa, sotto la Sovranità del Sultano, nei termini e nei modi su per giù indicati dalle domande tante volte indarno rivolte alla Porta; ovvero nella costituzione di un Regno indipendente, con a capo, pur troppo, un Principe estero. Ma, contro la prima, riassumiamo il nostro pensiero, già sopra largamente svolto, con le stesse parole della Lega , cioè , che il Sultano, dal fondo del suo harem, anche volendo , non sa e non può attuare le riforme che pure ha tante volte promulgate, senza mai mantenerle; non senza dire che, data 1’ ipotesi che egli fosse disposto a mutare sinceramente tattica nei riguardi degli Albanesi, e concesso pure che il Governo turco volesse e potesse assumersi la ricostituzione dell’ Albania, senza peggiorarne la condizione, come la Lega ben a ragione temeva; il famoso accordo austro-russo, che toglie all’Albania la maggior parte del suo territorio e lo sottopone al regime perpetrato a Murzsteg , sarebbe