— 297 — rebbero ciascuna per conto proprio, per la tutela dei proprii interessi ? Ma allora si avrebbe una situazione che offenderebbe gli interessi dell’Italia, e che, ad ogni modo, sarebbe inconciliabile con l’interesse supremo della pace ed anche con i doveri morali che nascono dall’alleanza. Queste osservazioni acquistano poi un carattere di attualità, dopo le dichiarazioni fatte recentemente dal conte Goluchewski alle Delegazioni dell’ Impero , riunite in Budapest. Il ministro Goluchowski, in quella occasione, accennò lungamente all'accordo austro-russo, ma, differentemente da quello che fece nel decorso anno, passò completamente sotto silenzio la intesa austro-italiana per quanto concerne l’Albania ; e, mentre si propóse 1’ ipotesi di fatti che modificassero lo stata, quo dei Balkani, espresse la fiducia che si sarebbero potute sistemare le cose pacificamente, di accordo con la Russia , dimenticando che l’Albania è parte cospicua dei Balkani e che gl’ interessi politici nostri in Albania erano stati riconosciuti dall’intesa per il mantenimento dello sta tu quo. Credo indispensabile che l’intesa fra Austria e Italia, per il mantenimento dello statu quo in Albania, si estenda anche alla previsione delle varie eventualità che ad esso possono seguire. Ciò è richiesto dai nostri interessi , è richiesto dall’ interesse della pace, è richiesto infine dalle contingenze stesse dell'alleanza, non essendo concepibile un’alleanza forte e sicura, cementata dalla reciproca fiducia, quando fra le parti contraenti esistano dissensi che possono condurre, non dirò a conflitti, ma a dissidii profondi. Riferendomi a questa considerazione , io domando al ministro degli affari esteri se non creda opportuno che, d’accordo o no con l’Austria, l’Italia faccia passi risoluti presso il Governo del Sultano, per indurlo a dare ai due vilayets che si rispecchiano, di fronte alle nostre coste, nell’Adriatico, un’amministrazione che risponda meglio agl’ interessi dello statu quo ed alle ragioni della civiltà. E riferendomi ancora alle dichiarazioni dell'anno scorso, gii chiedo se possa fare dichiarazioni che le completino e che assicurino il paese che 1’ intesa austro-italiana riguarda non solo 1’ oggi che fugge , ma anche il domani che si prepara. » L’on. Cirmeni anch’esso affrontò la questione, pigliando la mossa dall’ esposizione del Cancelliere austro-ungarico , col discorso seguente : « Io mi limito a chiedere all’ onorevole ministro degli affari esteri se l’Italia abbia concluso accordi con l’Austria-Un-gheria e con la Russia, o con una di queste due potenze, in previsione di eventuali modificazioni allo statu-quo nei Balkani. A muovere questa interrogazione mi ha spinto non tanto 1’ esposizione di politica estera fatta dal conte Goluchowski alla Delegazione austriaca, nella tornata del 17 maggio, quanto la replica di lui ai diversi delegati che 1’ avevano concordemente eccitato ad un’azione energica sui Balkani; quella replica, che è stata prudentemente trascurata dalle comunicazioni ufficiose. Il conte Go- 38