— 353 — A questa uitima veduta accordava maggior probabilità, secondo il Giornale di Sicilia, la seguente corrispondenza da Pietroburgo, di carattere officiosissimo : « Sua Maestà l’imperatore di Russia, visitando contemporaneamente l’imperatore tedesco e il Presidente della Repubblica francese, dimostra, senza riserve, che Francia e Germania sono per la Russia due potenze egualmente amiche. Lo Czar avrebbe voluto recarsi a salutare anche il Re d’ Italia , il quale, in un anno di regno, ha dato prova di alta saggezza politica e d’una larghezza di vedute sorprendenti. Le relazioni, fra l’Italia e la Russia sono oggi così intime, da giustificare la visita dello Czar a Vittorio Emanuele III , anche come completamento politico di quella a Guglielmo e al signor Loubet. Disgraziatamente ragioni d’etichetta—quell’etichetta che regola indistintamente tutte le Corti—impediscono allo Czar di attuare il suo divisamento. In fatti, la consuetudine vuole che un Principe, salendo al Trono, si rechi a visitare i Sovrani amici; finché questa visita non abbia avuto luogo, gli altri Sovrani non possono recarsi presso di lui. Ora appunto il Re Vittorio è giunto al trono da tempo troppo breve , per avere potuto compiere le visite in parola; ed è perciò che lo Czar non può recarsi presso il suo amico e parente, il potente Re d’Italia. Ma se la splendida dimostrazione che lo Czar agognava , non può aver luogo , non muta quello stato di fatto per cui i legami fra Roma e Pietroburgo sono dei più stretti e cordiali. Fra lo Czar e il Re d’Italia esiste una perfetta comunione d’intendimenti, di fronte alla necessità di risolvere in un certo senso talune questioni nelle quali i loro due stati rispettivi trovansi impegnati, e non è inopportuno soggiungere che la Germania, da un canto, e la Francia, dall’altro, sono oramai compenetrate degli stessi sentimenti che guidano le cancellerie di Roma e di Pietroburgo. » In quel torno di tempo il Gran Duca Alessandro Mihailovich visitava le Corti di Bukarest e di Sofia, con la missione ufficiosa di togliere gii attriti che rendevano difficili le relazioni fra la Rumania e la Bulgaria. Cosi potè aver luogo il processo contro Sara foff e contro i suoi compagni; processo che finì il giorno 14 ag'osto, con un verdetto unanime di assoluzione generale, quasi uniformemente all’atto di accusa della Procura di Stato, presentato il giorno 9 luglio, che proponeva il proscioglimento di tutti gli imputati, ad eccezione del principale fra essi, in danno del quale chiedevasi la pena di morte. Il Krimshi- Viesnilo di Sofia, attribuendo al viaggio del cognato dello Czar uu grande significato politico , notava come fosse la prima volta che un Granduca russo visitava la Bulgaria, dopo la sua liberazione; ma i giornali d’opposizione insinuavano che quel viaggio avea lo scopo di far cedere alla Russia i porti di Burgas e di Varna, per un’ epoca indeterminata , come pretendeasi che fosse stato convenuto nell’anno precedente da Paprikoff a Pietro- 45