— 275 — di piròscafi sulla Bojana, in grazia al quale viene stabilita una costante congiunzione del lago di Scutari- col mare Adriatici}.. ■Ciò però è da considerarsi come il risultato pratico dell’ avvicinamento del Montenegro all’Italia, che l’iniziò dal giorno in cui il Principe Ereditario italiano scelse a sua consorte una figlia del Principe Nicola e che si affermò maggiormente con la salita al trono di Vittorio Emanuele. Se si considera che già l’Austria-Ungheria serra il Montenegro con due linee ferroviarie e che l’impero tende costantemente a Salonicco, che inoltre l’influenza austro-ungherese si fece fortemente sentire nel provocare disordini in Macedonia, nonché nel movimento anti-serbo, e che tutto questo incalzare dell’ Austria-Ungheria, su cui preme il granatiere di Pomerania, inquieta in sommo grado anche la Turchia, si comprenderà facilmente che la Turchia ha tutte le ragioni di aderire a tutto ciò che possa mettere un argine alla futura invasione austro-germanica. » La Viedomosti , rilevando l’antagonismo austro-italiano per 1’ Albania, scriveva : « La politica dell’ Italia mira solo ad ottenere l’indipendenza , e l’autonomia del popolo albanese, e tale questione s’imporrà presto. Ma allora la Russia non permetterà che Albanesi e Slavi ortodossi vengano assorbiti dalla propaganda cattolica, che ora costituisce l’avanguardia dell’Austria. In complesso, la Russia sarebbe più disposta ad appoggiare le tendenze dell’ Italia, che quelle dell’Austria, miranti a fare dell’ Albania unp, specie di baluardo contro la Russia. » Da canto suo il Governo del Montenegro autorizzava il suo console generale a smentire tutte le dicerie tendeziose manipolate a Vienna e a dichiarare che ogni manifestazione ufficiale del Gabinetto di Cet-tigne era una prova contraria alle vedute che si volevano, in mala fede, attribuire al Montenegro dai nemici della nazione serba; mentre il Montenegro avea sempre dimostrato e dimostrava per gli Albanesi sentimenti di fratellanza, di simpatia e di buon vicinato. Queste dichiarazioni, coerenti a quelle fatte dallo stesso Principe e dal Vukovic, come sopra abbiamo accennato, valgono fortemente a far attribuire importanza di documento storico alle seguenti parole che S. A. R. il Gospodar Nicola si compiaceva di rivolgere al mio amico F. Chinigò, nel mese di giugno 1900, e che egli poco dopo volle rendere di pubblica ragione, per rispondere a quanti null’altro sanno fare che perdersi in bizze, in quisquiglie e in goffagini, come egli ben dice, proprio come se avessero la mira di favorire e di ravvivare , con le zizzanie, le aspirazioni dei nemici. « Sono lieto di accettare questo omaggio che tanto più mi riesce gradito, in quanto mi offre la preziosa occasione di poter esprimere all’indirizzo della nobile schiatta albanese i sensi della mia particolare simpatia e del mio costante attaccamento. Non posso fare a meno però di lagnarmi vivacemente con voi italo-