- 377 — bania. A quanto si scrive da Costantinopoli , il Sultano non vedrebbe di mal’occhio 1’ esaltazione al trono del diplomatico spa-gnuolo , ed avrebbe offerto di riunire in una sola provincia g-li attuali distretti di Scutari e di Janina, accordando al signor de Aladro l’investitura di vali di questo territorio , che conta due milioni di abitanti. Il signor d’Aladro, da uomo prudente ed espe-rimentato, pur ricevendo con molta simpatia i delegati venuti a Parigi per offrirgli la corona, non ha accettata questa, se non ad referendum. Egli esige, per la sua accettazione definitiva, che il Sultano riconosca la completa autonomia dell’Albania. Le trattative proseguono in questo senso ed il Principe Kastriota ha lasciato ieri il suo domicilio, per recarsi a Corfù, dove si trova il comitato centrale dell’ agitazione albanese. Probabilmente andrà dopo anche a Napoli. Dipenderà dalle conferenze con questi centri direttivi, e dopo che si sarà avuta comunicazione delle risoluzioni del Sultano, se il signor d’Aladro, Principe Kastriota, sarà, o pur no, proclamato Sovrano di Albania, sotto il nome di Giovanni Pietro I. » Noi potremmo dire qualche cosa , che certamente suonerebbe amara per qualcuno, circa il preteso convegno dei Capi Albanesi a Corfù; ma non possiamo nascondere che la offerta del governatorato di Scutari e di Janina fu veramente fatta a S. A. da alcuni capi scarichi addetti all’Ambasciata turca, come ci è stato riferito da un eminente personaggio, che in quel tempo si trovava a Parigi e al quale la burla non era stata nascosta. Da ciò si può anche desumere facilmente quanto di serio si racchiuda nella notizia che i Capi degl’insorti avessero mandata una delegazione apposita, per offrire al Principe la corona di Skan-derbeg, che però, con tanta prudenza e con tanto modesto accorgimento, egli non avea disdegnato di accettare condizionatamente. Che il nostro scetticismo sia fondato , ancor meglio appare dal-1’ autorevole parola del Lorecchio , come ricavasi da un articolo intitolato « Bizantinismo », apparso sulla Nazione Albanese il giorno 30 aprile, in cui, fra l’altro, è detto che l’unità politica dello Stato albanese, capace di giustificare le preoccupazioni per una eventuale successioue alla corona di Giorgio Kastriota, disgraziatamente non è ancora un fatto compiuto, e che per tanto, ogni discussione su tale argomento è un non senso, data anche la natura, l’indole, la storia e le tradizioni del popolo albanese; a meno che non si voglia fare allegra e svelta astrazione di tutto il complessivo stato di fatto incombente sul popolo stesso. Nel mese di giugno finalmente apparve il famoso memorandum-ultimatum, nel quale, dopo un rapido cenno sulle tristi condizioni in cui versa l’Albania, oppressa, da una parte, dal Governo e insidiata, dall’altra, dagli stranieri; oltre che la liberazione e l’amnistia per i prigionieri ed esiliati politici, si chiedono scuole nazionali per i cinque vilajets di Skodhra, Kossovo, Monastir, Salonic- 48