— 256 — uno di quegli Stati vuole il mutamento della dinastia di Serbia, mentre l’altro vuole lo statu quo » L’onorevole Di Sant’Onofrio, dopo di avere accennata alla spedizione in Cina e alla necessità dell’ Italia di sviluppare i commerci e le industrie, seguendo la politica della porta aperta, senza occupazioni permanenti militari di alcuna sorta, disse: « Ogni stato ha interessi mediati e immediati. Questi ultimi hanno un carattere permanente, che in certa g’uisa tócca la compagine e perfino l’esistenza dello stato stesso. E quindi interessi immediati e permanenti per l’Italia sono quelli che si riferiscono alla libertà del Mediterraneo ; e per Mediterraneo intendo tutto quello' specchio d’acqua che, dallo stretto di Gibilterra, va fino al Bosforo. Si può bene affermare che l’Adriatico ed il Tirreno sono i polmoni dai quali trae vita l’Italia. La storia c’insegna che la grandezza e la potenza di questa è stata sempre in relazione alla sua potenza marittima... Io poco aggiungerò sulla questione dell’Adriatico, perchè è stata ampiamente , e con assai maggior dottrina e competenza di quella che non possa avere io, trattata dagli onorevoli Guicciardini e De Marinis e ieri ancora in quello splendido discorso nel quale l’onorevole Bovio trasfuse tutta l’anima sua di poeta, di pensatore, di filosofo. La libertà dell’Adriatico, la conseguente indipendenza dell’Albania, è supremo interesse per l’Italia. È vero che le dichiarazioni di von Goluchowski, fatte innanzi alle Delegazioni austro-ungariche , per ciò che si riferisce all’Albania, hanno un carattere abbastanza rassicurante. Però gli uomini passano, ed è necessario che il Governo italiano vigili sempre su quello che avviene in Albania e per accrescere le correnti di antica simpatia, che unisce la generosa nazione albanese all’Italia, è necessaria una politica la quale non vada a sbalzi, ma che s’ispiri ad un concetto uniforme e permanente. Si deve quindi promuovere, anzitutto , 1’ istituzione delle scuole italiane, poiché la lingua è il principale mezzo di propaganda. È doloroso dover ricordare che cinquant’anni fa ancora, in tutto l’Oriente, la lingua universalmente parlata era quella italiana ; mentre ora, purtroppo , essa va di mano in mano sparendo. Bisogna anche ricordare che della nostra lingua si servì l’Austria per la sua propaganda in Oriente. Bisogna inoltre promuovere le comunicazioni postali e commerciali fra l'Italia e l’Albania, ed io debbo ricordare, a titolo d’onore, l’iniziativa presa a questo proposito dall’ onorevole Visconti Venosta, e la g-enerosa condiscendenza dimostrata dalla Società « Puglia » così altamente benemerita della nostra Patria. È necessaria, sopra tutto, un’azione consolare ferma ed abile; e a questo proposito io non posso che pienamente associarmi alle parole scritte dall’ onorevole Campi , relatore del bilancio , nella sua nitida ed elaborata relazione, con le quali insiste giustamente sulla necessità di aumentare il capitolo dei Consolati, per accre-