— 471 — che, essendo persuaso del pericolo nazionale cui si andava incontro coll’agitazione condotta dai partiti d’opposizione, per provocare un intervento armato della Bulgaria nella soluzione della questione macedone, era disposto a continuare negli sforzi per entrare in più intimi rapporti con la Turchia, affine di conseguire, di comune intesa, un miglioramento nelle sorti della popolazione macedone e di fare appello alle grandi potenze, in caso che tali sforzi riuscissero infruttuosi. « Il governo bulgaro, disse Petroff al corrispondente del Daily Telegrahp, è ben risoluto di mantenere i suoi obblighi verso la Turchia e di mettere in pratica i consigli delle grandi potenze, per quanto gli é possibile nelle presenti circostanze anormali; ma è da temere che la situazione non sia ben nota all’ estero. La Bulgaria non ha truppe sufficienti per impedire alle bande di penetrare in Macedonia; d’altra parte la Turchìa lascia passare gl’insorti che vengono in Bulgaria; i soldati turchi si ritirano ostensibilmente appena li scorgono.... La Bulgaria non cerca di accrescere il territorio e non domanda la annessione della Macedonia e neanche 1’ autonomia di essa; desidera soltanto che la vita e i beni dei cristiani siano salva-guardati. Se le potenze fossero disposte a permettere lo sterminio dei cristiani in Macedonia, per delle ragioni politiche, il popolo bulgaro, che non ha le stesse ragioni, non potrebbe prestarvisi. » Crediamo degne di nota, per avere un’ idea dell’ ambiente, le seguenti osservazioni dell’ inviato speciale del Giornale d’Italia: « A Sofia siamo in piena questione macedone.... Il problema è come un cancro che divora la nazione bulgara e finché non è risolto in un modo o in un altro, la Bulgaria non può liberarsi da quest’incubo... Vi sono centocinquanta mila macedoni nel paese, molti dei quali occupano alti impieghi nelle amministrazioni nell’esercito e perfino nella polizia. Costoro esercitano un’ influenza tale sulla politica del governo, che è impossibile trascurarla. Tanto il Principe che i suoi ministri sono decisi a impedire con ogni mezzo il passaggio delle bande dalla Bulgaria nel territorio turco, e succede non di rado che queste abbiano a combattere prima con le truppe bulgare e poi con quelle turche.... Il ministero attuale, che è composto di vecchi stambulovisti... vorrebbe venire a qualche accordo con la Turchia e si contenterebbe che i macedoni potessero vivere in pace, acciocché le loro tristi condizioni non continuino a riverberarsi sul Principato. Ma intanto esso si sta preparando per ogni eventualità e l’esercito è assai bene armato. Se la situazione in Macedonia non migliora e se le notizie dei massacri di bulgari da parte dei turchi continuano ad eccitare gli animi, sarà assai difficile pel governo di resistere all’opinione pubblica, e allora lo scoppio della guerra diverrà inevitabile. Lo stato di cose attuale è assolutamente intollerabile e ogni giorno la tensione aumenta. Un'altra questione importante relativamente alla Macedonia è l’atteggiamento della Russia. C’è