— 16 — pena giunto ai suoi monti , scrisse ad Ali tal lettera che basta sola a rendere immortale il nome di tanto uomo. S’impadronì quindi di Bossigrado , dopo di essersi scagionato, con un’astuzia sanguinosa, dell’ accusa di fellonia, e aprivasi la via così a maggiori conquiste nell’Albania media ed in quella settentrionale. All’epoca della rivolta di Mahmud, pur fingendo di accorrere insieme al Romili-Valissì per sedare l’insurrezione, occupò varii castelli e la città di Ochridae tornossene a Janina. Valendosi poi dell’amicizia dei Francesi, che, dopo il trattato di Campoformio, erano subentrati alla Repubblica di Venezia nel dominio delle isole Jonie, domò le popolazioni degli Acroeerauni ed estese il suo dominio fino al porto Panormo. Scoppiata la ribellione di Paswend-Oglù, pascià di Vidino, dovette accorrere anch’ egli per sottometterlo, con altri quaranta pascià, sotto gli ordini di Kutchuk Hussein, lasciando a capo del governo Muktar suo figlio. Ma era giunto appena sulle rive del Danubio, quando fu richiamato a Janina dalle notizie dell’imminente dichiarazione di guerra fra la Porta e la Francia, a causa dell’invasione d’ Egitto da parte di quest’ultima. All’ inizio delle ostilità, non lasciandosi abbagliare punto dalle lettere lusinghiere di Napoleone, quantunque lo ritenesse Tuomo più grande che fosse mai esistito, si diede a lavorare a tutt’uomo per impadronirsi delle isole Jonie; prese Butrinto; sbaragliò i Francesi aNicopoli; distrusse Prevesa; minacciò Parga e fu in sul punto di passare a S. Maura, mirando a Corfù. Il Sultano davagli in compenso il titolo di visir, e Nelson, congratulandosi con lui, lo chiamava l’eroe dell’Epiro. Col pretesto di neutralizzare l’influenza russa in questa regione, nel 1798-99, chiamava alle armi bey ed agà contro i Sulioti ; e dissimulando lo scopo di quel febbrile levar di milizie, in breve tempo si trovò a capo di dodici mila uomini. Ma fu di nuovo respinto da Foto Zavella, da Mosko e da Kristo Botzari. Nè meglio riusciva nell’ intento coi maneggi ; anzi avvenne che gli alleati e le truppe ausiliarie; di nascosto, accordaronsi con quei valorosi montanari, i quali si resero in breve l’anima d’una confederazione potente contro il loro nemico. Non si turbò egli per tanto, e a poco a poco giunse a corrompere col danaro una gran parte di coloro che aveanlo abbandonato. In quel torno di tempo, per le pratiche della Russia, costretto a lasciar Prevesa ad Abdul bey, giurò di sfogar l’ira sua contro gl’innocenti abitatori di Suli, che da sì gran tempo lo teneano occupato. Costoro abbandonati da tutti, non si perdettero d’animo, specialmente per la virtù e per l’energia del monaco Samuele. Ma le interne dissenzioni erano già per perderli, tanto più che Alì, con i suoi intrighi, obbligandosi a non più recar loro molestia , aveva ottenuto di far decretare l’ostracismo a Foto Zavella; quando le ostilità forono riprese per ordine del sultano, che temeva di un’insurrezione dei cristiani di Epiro e della Grecia, per le istigazioni o con gli aiuti dei Fran-