— 216 — l’eroica ed estrema resistenza opposta in Modone, Corone e Nauplia, emigrarono, in varie spedizioni, nell’Italia meridionale e nella Sicilia con tutte le loro famiglie, accrescendo di molto il numero delle Colonie che da qualche tempo ivi esisteano. Così presero la via dell’esilio i Castriota, i Golemi o Comneno, i Musacclii, i Balscia, gli Schirò o Sgro, i Peta, i Masi o Masci, i Lopes, i Masarakia, i Mirspi, i Lascari, i Matranga, i Bua. i Crispi, i Cuccia, i Casesi, i Pravatà, i Reres, i Gropa, i Manes, i bara, gli Skjadhà, i Kalimani, gli Zalapì, i Costantini, i Basta, i Bideri, gli Ales, i Frari, i Chetta, gli Stasi, i Yrana, i Dorangrikj, i Guzeta, i Ki-nigò, gli Stratigò, i Fija o Bilja, T Rada, i Joci, i Mandalà, gli Zamandà, gli Spanò, i Carnesi, gl’Ipsari, i Jorga, i Duci, i Suli, i Camodeca, i Barbata, i Ylasci o Lasi, gli Sciales, i Sirchia, i Parrini, i Franco, i Dorsa, i Dragota, i Jura, gli Scura, gli Ar-gondizza, i Rodotà, i Grimolizzi, i Boscia, i Camizzi, gli Spata, i Rafti, i Prosfera, gli Schilizzi, i Bellushi, i Bardhushi, i Burresha, 0 Burleshi, i Calivà, i Caravà, i Collidà, i Yucula, i Chiara, i Conte, 1 Lesili, i Ciula, i Clesha o Cleshri, i Licursi, i Turjela, i Djeli, i Mates, i Borshi, ì Malkasi, i Toja, i Kamniti, gli Zuzura o Chiu-chiera, i Renes, i Mesuca o Mazzuca, i Drag'ina, i Dramis, i Bi-lotta, i Variboba, i Gasisi, i Bisulca, i Baffa, g-li Staffa, i Camalò, i Bovi, gli Smilari, gli Strigari, i Rioli, gli Ermi e infiniti altri, la cui nobiltà fu riconosciuta e confermata dai Sovrani del tempo e ai quali, specie da Carlo Y, furono concessi « amplissimi privilegj « anche per i loro discendenti in futurum tanto per il Regno di « Napoli quanto per li regni di Sicilia citra e ultra Pharum e « in ogni luogo sottoposto al suo dominio, con farli godere tutte « e qual si vogliono franchigie, immunità, esenzioni, prerogative e « prmlegj e farli trattare come nobili, franchi, immuni ed esenti « da tutti e qualsivogliono pagamenti, ed impositioni imposte ed « imponende tanto Regii quanto di Baroni. » Alcuni di costoro eran già venuti qualche tempo prima, e noi senza dire a lungo di Giovanni Matranga che, recatosi in Sicilia ai servigi di Re Martino, dal quale ottenne il territorio di Morgana e 1’ ufficio Provvisore Regio nella città di Castrogiovanni, ove fondò la sua famiglia nel 1391 , che ivi si estinse con un Giacomo 3°, Barone di Mantica, nel 1513; nè di altri che militarono sotto le bandiere di Alfonso d’Aragona, o che restarono nel Regno delle Due Sicilie, dopo la spedizione di Skanderbeg in aiuto di Ferdinando; vogliamo ricordare che altri in gran numero emigrarono pochi mesi prima che l’Eroe morisse ; come appare dai seguenti diplomi : 1. « Nos Joannes Dei Gratia Rex Aragonum, Siciliae, Hierusa-« lem, Valentiae, ecc, ecc.—Per litteras illustrissimi regis Neapolis « Ferdinandi nostri Nepotis, erga nos commendati sunt Nicolaus « Biderius Lascari et Costantinus Masrechius Castriota Epiri et « Albaniae Reguli, strenui Duces contra Turcas , Georgij Masre-